Anche i commercialisti sposano l’equity crowdfunding: la Fondazione Nazionale pubblica uno studio

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato uno studio che analizza l’equity crowdfunding come opportunità per le imprese, gli investitori e gli stessi commercialisti

 

Fondazione commercialisti studio equity crowdfunding

 

I commercialisti ritengono l’equity crowdfunding “una importante opportunità per lo sviluppo delle aziende e dei professionisti”. E’ quanto emerge nel documento “L’equity crowdfunding alla luce delle ultime modifiche normative e regolamentari” pubblicato dal Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti. Uno studio che sottolinea le caratteristiche di questo strumento di finanziamento per le imprese analizzandone le principali caratteristiche tecniche, approfondendo gli elementi essenziali relativi alla modalità di offerta ed esaminando il quadro normativo di riferimento.

Secondo lo studio, l’equity crowdfunding è una innovativa forma di finanziamento per le imprese, che si differenzia dai canali tradizionali di approvvigionamento di capitale di rischio, da un lato per la prevalente partecipazione di investitori non professionali e, dall’altro per il mezzo scelto, ossia il ricorso a piattaforme on line in cui si verifica l’incontro tra la domanda e l’offerta.

E’ uno strumento in grande ascesa la cui raccolta complessiva, nel 2018, anno della sua definitiva consacrazione e diffusione, ha superato i 36 milioni e finanziato 113 società (rispetto alle 50 dell’anno precedente). Anche la platea degli investitori è cresciuta sensibilmente, passando dai circa 3.330 del 2017 ai quasi 9500 del 2018 (tra le fonti, tra l’altro, lo studio cita proprio le statistiche di CrowdfundingBuzz).

Il documento, dopo una introduzione, analizza le caratteristiche delle operazioni di Equity Crowdfunding, soffermandosi sullo schema e modalità di offerta al pubblico e gli obblighi dei portali.

La possibilità di raccogliere capitale di rischio tramite portali on-line è stata accompagnata fin dall’inizio nel nostro Paese dalla predisposizione di un set di tutele e di protezioni mirato a rendere l’ambiente particolarmente affidabile per gli investitori.

Un altro capitolo è dedicato ai rischi e opportunità per gli emittenti: liquidità, scalabilità e caratteristiche delle imprese venture backed, necessità e ruolo del business plan e gli obblighi informativi e clausole statutarie a tutela degli investitori.

Spazio poi all’approfondimento dei rischi e delle opportunità per gli investitori, per i quali lo studio sottolinea la possibilità di partecipare al capitale superando le barriere geografiche, la facoltà di assumere decisioni di investimento in totale autonomia e indipendenza, l’opportunità di investire somme minime, anche inferiori ai 500 euro.

Infine il capitolo conclusivo è riservato al ruolo e alle opportunità per il commercialista nelle operazioni di equity crowdfunding. Infatti sono numerosi i suoi amibiti di intervento: definizione dell’assetto dell’operazione dal punto di vista societario, pianificazione delle operazioni future, scelta della tipologia di offerta, definizione dell’importo minimo dell’investimento, redazione dei documenti informativi e dell’offerta.

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