Anche la Corea approva il proprio regolamento sull’Equity Crowdfunding

Anche la Corea, secondo paese in Asia dopo la Malesia, ha varato il proprio regolamento sull’equity crowdfunding

 

Corea regolamento Crowdfunding

Il parlamento coreano ha approvato una serie di leggi per stimolare la crescita economica e incluso nella nuova legislazione un atto che regolamenta il crowdfunding. Secondo un rapporto di G3 Partners, società di PR per startup con sede a Seoul, prima di queste nuove regole gli imprenditori sono stati limitati al bootstrap, avvalendosi della piccola (ma in crescita) comunità di VC o a guardare al di fuori della Corea per un aiuto finanziario.

Il “Financial Investment Services e Capital Markets Act”, approvato lo scorso 6 Luglio, è visto come un catalizzatore per la creazione di occupazione, in particolare per i giovani. Il disegno di legge è stato approvato unilateralmente dal partito di governo Saenuri.

La Financial Services Commission (FSC) ha limitato gli investimenti per individuo a non più di 5 milioni di won (circa 4.400 dollari) per azienda, per anno. I proprietari della società e i principali azionisti non possono però vendere azioni per almeno un anno dopo che la raccolta è stata completata.

Il CEO di G3 Partners, Nathan Millard, ha commentato le nuove norme: “In G3 Partners, abbiamo sostenuto un certo numero di start-up coreane con campagne di crowdfunding all’estero. I nostri sforzi su piattaforme estere continueranno, ma vediamo le recenti modifiche legislative, come una grande vittoria per le start-up coreane. E’ anche una pietra miliare legislativa fondamentale per piattaforme di crowdfunding coreano pionieristiche come Tumblebug, che fino ad ora si sono dovute limitare ad aiutare gli artisti a raccogliere fondi per i loro progetti“.

Lo sviluppo del crowdfunding in Asia ha visto tassi di crescita molto diversi. Mentre il reward based crowdfunding è prevalente, il contesto normativo per l’equity crowdfunding è molto poco omogeneo, con diversi paesi guidare la carica, mentre altri restano più timorosi. I paesi asiatici che hanno visto più movimento sono in genere spinti dalla necessità di creare posti di lavoro e dal desiderio di promuovere un economia dell’innovazione. Un’eccezione da rimarcare è la Cina, in cui il lending crowdfunding ha raggiunto da solo livelli di transazioni paragonabili con quelli USA.

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