Il crowdfunding italiano nel 2017 raccoglie oltre 40 milioni con un +45% rispetto al 2016

I dati che emergono dal rapporto annuale di Starteed tengono conto di donation, reward, equity e lending, e si riferiscono alle sole piattaforme fondate in Italia

 

Report Starteed crowdfunding in Italia 2017

Durante la quinta edizione di Sharitaly, il tradizionale evento dedicato alla sharing economy che si è svolto a Milano il 5 e 6 dicembre sono stati resi noti i dati, elaborati da Starteed, dell’intero settore del crowdfunding in Italia. Dalla ricerca emerge la conquistata vitalità del settore del crowdfunding in Italia che nel 2017 ha totalizzato (tra piattaforme reward/donation, do it yourself, equity e lending) oltre 41 milioni 406mila euro, con un incremento del 45% sul 2016. I numeri sono trainati dall’ottima performance delle piattaforme di equity che hanno contribuito con oltre 11 milioni, seguite da quelle reward (9 milioni 490mila euro).

Come abbiamo più volte sottolineato nel corso di quest’anno e anche considerando quanto emerso nel convegno nazionale di AIEC lo scorso 29 Novembre, il 2017 è stato l’anno dell’Equity Crowdfunding.

Sebbene, infatti,tutti i modelli abbiano beneficiato di un forte slancio con un incremento a due cifre rispetto allo scorso anno, il modello di finanziamento per Startup e PMI ha visto un incremento pari al 150%, con una raccolta che nel solo 2017 supera gli 11M di Euro, portando a 78 le imprese che hanno raccolto capitali attraverso la crowd. Nel complesso il crowdfunding in Italia è cresciuto di oltre il 45% rispetto all’anno precedente, dimostrando che il settore gode di buona salute e che, nonostante gli ampi margini di miglioramento, sta diventando sempre di più uno strumento importante per finanziare progettualità in diversi ambiti.

Per quanto riguarda reward e donation crowdfunding, Produzioni dal Basso è la piattaforma che nel solo 2017 ha registrato la raccolta più alta in Italia, pari a 1 milione 976.922 euro con una crescita del 55,68% rispetto al 2016. A seguire Eppela, con 1 milione 760.097 euro (+37,80%), Musicraiser con 1 milione 350mila ( +38,43%) e Rete del dono, con 1 milione 319.813 (+36,06%).

Il 2017 è stato un anno importante, il mercato è sempre più maturo e questo ci permette di confrontarci con grandi aziende con cui costruire meccaniche innovative in ambito di crowd economy” dichiara Angelo Rindone di Produzioni dal Basso e amministratore delegato di Folkfunding. “Il dato più rilevante, come sempre, arriva dalle persone che ogni giorno usano la nostra piattaforma. Con oltre 150mila utenti possiamo dire di essere la più importante comunità di autoproduzione e crowdfunding in Italia”.

Quanto all’andamento del crowdfunding in Italia “si registra una crescita costante e buona – sostiene Ivana Pais, docente e ricercatrice all’ Università Cattolica di Milano e co-fondatrice di Sharitaly – il mercato si sta consolidando, con un incremento della natalità delle piattaforme e una diminuzione del tasso di mortalità. Tra gli utenti poi c’è sempre più consapevolezza del fenomeno”.

Secondo Claudio Bedino, CEO e founder di Starteed, “Il mercato sembra essere entrato in una fase di positivo consolidamento e sebbene ci sia ancora spazio per nuovi operatori che scelgono specifici settori in cui operare (ad es. Real Estate, Non-Profit, ecc), stiamo assistendo ad una crescita importante nei volumi prevalentemente in alcune delle piattaforme già presenti sul mercato. C’è da dire che tra gli operatori italiani, quelli mappati appunto in questo report, non sembra imporsi uno in particolare come riferimento ma piuttosto un pool di 3-4 piattaforme per ogni modello”.

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