Il P2P Lending in Europa cresce più del previsto, ma nel mondo si affacciano i giganti del web

I prestiti erogati dal P2P lending in UE nel 2018 saranno pari a €3 miliardi. Ma il gap rispetto alla domanda è ancora alto creando spazio per l’ingresso delle grandi tech company

 

P2P lending cresce in Europa ma entrano le Faang

 

 

Secondo AltFi Data, nel terzo trimestre 2018 il P2P lending in Europa è cresciuto più di quanto previsto. Se UK ha registrato un +11% rispetto al volume di erogato che ci si aspettava, l’Europa continentale ha registrato un +10%. Di conseguenza, AltFi Data prevede che entro fine anno il Regno Unito avrà erogato 6 miliardi di euro e l’Europa 3 miliardi.

Tuttavia, in un post sul suo blog, Borsadelcredito.it, maggiore piattaforma italiana di social lending per le imprese, riporta che l’ultima edizione del Survey on the Access to Finance of Enterprises (SAFE), pubblicato dalla Commissione Europea, rileva che oltre la metà delle PMI ritiene che il credito bancario sia lo strumento finanziario più adatto al proprio business e in media il 68% si rivela ottimista rispetto alla possibilità di approcciare un istituto bancario e ottenere un prestito; solo il 23% crede di poter finalizzare un accordo con un investitore nel capitale di rischio. Le imprese più bisognose di rivolgersi a operatori potenzialmente capaci di soddisfare richieste di liquidità, attraverso strumenti alternativi di accesso al credito risultano essere il 7,8% delle piccole e medie imprese europee, rispetto al 3,4% di quelle grandi.

L’accesso al credito da parte delle micro-aziende non è solo un problema europeo, se, secondo la Federal Reserve’s Small Business Credit Survey, il 60% delle PMI USA non sono riuscite a ottenere i finanziamenti richiesti lo scorso anno.

Sempre nel suo post, Borsadelcredito fa notare che è proprio in questo spazio vuoto che le grandi tech company si stanno infilando offrendo nuovi servizi di prestiti on line. In particolare, PayPal e Square, che competono nei pagamenti elettronici, hanno annunciato nel bilancio del terzo trimestre la rilevnaa dei prestiti nel loro business. D’altro canto, Amazon in USA e Alibaba in Cina stanno perfezionando i loro modelli basati su offerte di finanziamento ai negozi del marketplace.

Le leve a disposizione delle FAANG (acronimo per “Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google”) sono costi bassi e accesso allo storico delle transazioni che consentono di assegnare un merito di credito ai richiedenti più accurato delle banche tradizionali.

PayPal ha rivelato di essere nella top five dei lender in USA insieme a incumbent come Wells Fargo, Bank of America, J.P. Morgan Chase, con più di un miliardo di dollari prestati, grazie proprio al fatto che riesce a valutare con un margine di errore quasi nullo se un’azienda ripagherà o no il prestito concesso. In più, attua meccanismi di protezione che abbassano ulteriormente il rischio, prelevando in automatico una quota da ogni transazione che il negozio effettua dopo il prestito, e imponendo allo stesso una permanenza minima di tempo sulla piattaforma, riuscendo a garantirsi così una costanza di liquidità da cui attingere.

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