La piattaforma di equity crowdfunding per progetti ad impatto sociale Lita.co chiude con successo la sua prima campagna

Lita.co ha raccolto 300 mila euro per Music Innovation Hub, che prepara una nuova campagna da 100 mila euro. In arrivo anche quella della startup Humus

 

Lita equity crowdfunding impact investing

Lita.co, piattaforma di equity crowdfunding italiana focalizzata sull’impact investing, ha chiuso con successo la sua prima campagna. Si tratta di Music Innovation Hub (MIH), la prima Spa impresa sociale italiana, nata per promuovere la musica come strumento di creazione di valore sociale ed economico e con sede all’interno di BASE Milano. E’ la prima impresa sociale finanziata con equity crowdfunding ed ha raccolto oltre 300 mila euro su Lita.co (qui la nostra scheda sintetica) e si prepara a lanciare una seconda campagna da 100 mila euro, sempre sulla stessa piattaforma. 

Stefano Rossi, Country manager di LITA.co Italia, ha dichiarato in proposito: “Stiamo lavorando all’apertura della seconda campagna per includere quei piccoli investitori che sono rimasti esclusi dalla prima. Vorremmo coinvolgere soprattutto tutta la filiera musicale perché crediamo che questo progetto possa essere un vettore – economico e sociale – importante per tutta l’industria musicale e non solo”.

Lita.co a inizio luglio lancerà anche una campagna per sostenere Humus, startup innovativa a vocazione sociale che combatte il lavoro nero e il caporalato in agricoltura grazie al job sharing agricolo.

Lita.co è il nuovo brand di una piattaforma, precedentemente nota come 1001pact, attiva dal 2014 in Francia, dove ha contribuito a finanziare oltre 60 progetti sia con la formula sia dell’equity sia del lending crowdfunding, raccogliendo oltre 20 milioni di euro. In Italia ha costituito una società, 1001PACT ITALY S.r.l., che lo scorso anno ha ottenuto l’autorizzazione di Consob come portale di equity crowdfunding ed è stata lanciata nel dicembre 2018. La piattaforma supporta il settore delle energie rinnovabili, dell’educazione, il settore immobiliare sociale, e la circular economy.

I commenti sono chiusi.