Perché in Italia un birrificio non può raccogliere 2 milioni con equity crowdfunding

Un birrificio londinese sta raccogliendo 2 milioni con l’equity crowdfunding da 1850 investitori. In Italia un birrificio non può nemmeno farlo, ma se anche fosse, le difficoltà poste da Consob scoraggerebbero gli investitori.

 

Camden Town Brewery raccoglie £2 milioni su Crowdcube

Camden Town Brewery è uno dei più grandi birrifici di Londra. Hanno fatto molta strada in questi ultimi anni: le loro entrate annue sono cresciute di 10 volte da £ 900k a circa £9m in soli tre anni. Ora, Camden sta costruendo una nuova fabbrica di birra per tenere il passo con la domanda e per portare il gusto della Camden Lager nel mondo.

Per ottenere i fondi necessari si sono rivolti a Crowdcube, piattaforma di crowdfunding #1 in UK, con l’ambizioso obiettivo di raccogliere £1.500.000 (per il 2% del capitale). In 45 giorni ne hanno raccolti quasi £2 milioni da ben 1.850 investitori. Per chi non avesse la calcolatrice sotto mano, fanno circa £1.100 a testa in media, e cioè €1.500.

Interessante! La società è consolidata, fa un bel fatturato, è solida e sulla scorta del successo vuole crescere. Mi sembra un business meno rischioso di tanti altri. Voglio investire anch’io. Per farlo, dopo aver risposto correttamente a un questionario che verifica la mia consapevolezza che si tratta di un investimento rischioso e illiquido, digito l’importo, clicco su “Invest now”, inserisco i dati della carta di credito, clicco e… fatto!

In Italia tutto ciò non può accadere.

Primo. Un birrificio non è una startup innovativa nè una PMI innovativa, le sole a poter essere finanziate con equity crowdfunding. E già qui si taglia la testa al toro.

Secondo. Se l’ipotetico italico birrificio, poniamo, fosse dotato di un innovativo impianto di produzione brevettato, e dunque rientrasse tra le PMI innovative, difficilmente, comunque, riuscirebbe a raccogliere tanto e in così breve tempo.

Infatti, mutatis mutandis, se avessi deciso di investire come ho fatto per Camden, la povera piattaforma italiana sarebbe stata costretta a mandarmi un’email dicendomi di recarmi in una certa banca (non la mia), dichiarare a uno sconosciuto sportellista che voglio investire e quanto, sottopormi a un test di appropriatezza Mifid e ottenere l’approvazione, poi tornare a casa e disporre un bonifico. Saputo ciò mi sarebbe passata la voglia. O, quanto meno, non ne avrei avuto il tempo. Chi me lo fa fare per qualche centinaio di euro?

L’ottimo Firpo, del ministero dello sviluppo economico, sappiamo che si sta dannando l’anima tanto che, oltre ad aver ottenuto notevoli cambiamenti recepiti nell’Investment Compact, ieri, in videoconferenza al convegno di presentazione della piattaforma Crowdfundme, ha dichiarato di aver stabilito una linea diretta con Consob per spingerli ad allargare le maglie del regolamento.

Buona fortuna!

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