Il reward crowdfunding ante litteram dell’Ospedale Maggiore di Milano

Dal 1600 l’Ospedale Maggiore di Milano raccoglie fondi dando “reward” in funzione dell’importo donato: sono ritratti, ora esposti al pubblico durante il Salone del Mobile

 

Reward Crowdfunding Ospedale Maggiore Milano

Quando chi, come me, introduce il crowdfunding a una platea di persone che ancora non lo conosce, spesso cita l’episodio della Statua della Libertà di New York: nel 1885, Joseph Pulitzer, allora direttore di un quotidiano, promosse una raccolta di fondi presso tutti i cittadini, per finanziare la costruzione della base su cui appoggiare l’imponente statua. Parteciparono 160.000 persone e furano raccolti ben 100 mila dollari (di allora!).

Ma, molto recentemente (nemo profeta in patria), ho scoperto che nella mia città, Milano, c’è una tradizione che dura ormai da quattro secoli e che, nientemeno, assomiglia molto a una campagna permanente di reward crowdfunding.

L’Ospedale Maggiore di Milano, già dal XV secolo quando venne fondato da Francesco Sforza, omaggiava i benefattori più illustri regalando loro dei ritratti. Poco più di un secolo dopo, la fondazione capì che poteva far leva sulla voglia di protagonismo dei milanesi più abbienti e, a partire dal 1602, istituzionalizzò l’iniziativa, definendo una vera e propria scala di “reward” a chi donava determinate cifre. Proprio come avviene nelle attuali campagne di reward crowdfunding.

Per esempio, nel 1800, chi donava almeno 40.000 lire acquisiva il diritto ad un mezzo ritratto, con 80.000 lire si poteva avere il ritratto a figura intera. Questa strategia ebbe grande successo e generò un grande incremento dei lasciti con la conseguente formazione di un’incredibile collezione che oggi conta quasi 1000 ritratti. Anche perché uno degli effetti collaterali fu la consuetudine di lasciare somme che consentissero più ritratti, per il benefattore e per i suoi congiunti.

Quattro secoli di ritratti che testimoniano di fatto l’evoluzione della società e dei costumi e cui, fino ad ora, solo pochi eletti potevano accedere.

Ma, in occasione del Salone del Mobile, dal 6 al 9 aprile, La Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano, grazie anche alla passione del Presidente del Policlinico Marco Giachetti, ha allestito il “Salone del Nobile”, una mostra aperta a tutti con una selezione dei quadri custoditi nel caveau del Policlinico. La mostra fa parte di una serie di iniziative legate alla “Festa del Perdono, tradizione plurisecolare iniziata nel 1459, che si celebra da allora ogni anno dispari e che, dopo decenni di oblio, l’Ospedale Maggiore ha deciso di rinnovare.

In omaggio al Salone del Mobile, le opere sono state scelte per dare risalto alle abitazioni e ai palazzi che dal ‘700 al ‘900 hanno caratterizzato i ritratti dei Benefattori dell’Ospedale Maggiore. Sarà esposto anche il dipinto più prestigioso della collezione: si tratta del ‘Ritratto di Carlo Rotta’ eseguito da Giovanni Segantini, unico esempio al mondo di ritratto su commissione realizzato dal celebre pittore.

Un patrimonio così importante e generato con un reward crowdfunding ante litteram, si presta ad essere valorizzato con il crowdfunding del XXI secolo? Noi siamo pronti a dare una mano.

Le visite al “Salone del Nobile” sono gratuite, e sono rese possibili grazie ai volontari della Delegazione Fondo Ambiente Italiano (FAI) di Milano. Qui di seguito la locandina.

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