E’ probabile che la dematerializzazione delle quote di PMI-Srl sarà possibile entro la fine dell’anno

E’ quanto emerge dal webinar di Euronext Securities che gioca un ruolo trainante insieme al portale Crowdfundme. In proposito, presentato un emendamento dall’on. Centemero

Settimana scorsa, Euronext Securities Milan ha organizzato un webinar intitolato “Facilitare gli investimenti in economia reale. La dematerializzazione delle Srl per un accesso ai mercati”.

Durante l’evento, cui hanno preso parte Pierluigi Dimonopoli (Head of Business Development Issuers – Euronext Securities Milan), Paola Fico (Head of Italy Regulation – Euronext), Lukas Plattner (Partner, ADVANT Nctm), Enrica Cremonini (Head of Legal Post Trade, Euronext) e Tommaso Baldissera Pacchetti (CEO e fondatore di Crowdfundme), si è parlato dei passi legislativi fatti finora in questo ambito e di come creare condizioni migliori per la crescita di un mercato secondario regolamentato.

In particolare, la dematerializzazione consentirà di rendere più liquidi gli asset detenuti nelle Srl, per esempio favorendo gli scambi di quote tra investitori che hanno un portafoglio titoli presso diversi operatori finanziari, senza ricorrere a lunghe procedure burocratiche e senza andare dal notaio. Inoltre, sarebbe possibile intervenire su alcune procedure per semplificare le operazioni di fundraising da parte delle PMI, anche grazie al contributo delle piattaforme di equity crowdfunding.

Enrica Cremonini ha sottolineato che la dematerializzazione è già prevista per i valori mobiliari quotati. “Perché, dunque non anche alle Srl? D’altra parte, il 95% delle PMI sono Srl. Il problema è che, ad oggi, le quote non sono considerate valori mobiliari, precondizione per la dematerializzazione”.

In realtà potrebbero esserlo. Per esempio, ha proseguito Cremonini: “le categorie di quote, se sono oggetto di offerta al pubblico in una campagna di equity crowdfunding e venissero standardizzate, possono esserlo. Va cambiato il quadro normativo, consentendo all’emittente di aprire un conto titoli presso Euronext Securities con attribuzione di un codice ISIN”.

In termini operativi, il vantaggio consiste nel fatto che il trasferimento avverrebbe con un semplice ordine fatto alla propria banca, rendendo più facile sia gli investimenti, sia le exit. Ma non solo, i vantaggi sarebbero estesi anche all’esercizio di diritti come drag along e tag along, all’assegnazione di quote per il work for equity e alla gestione minimum holding period nei PIR.

Tommaso Baldissera Pacchetti ha sottolineato il ruolo delle piattaforme di equity crowdfunding e di Crowdfundme in particolare: “CrowdFundMe è la piattaforma ideale per fare da apripista alla rivoluzione della dematerializzazione”. “Finora abbiamo lanciato 192 campagne di equity crowdfunding di successo, raccolto 73 milioni di euro, totalizzato 21.500 investimenti per un investimento medio di 3.200 euro. Le nostre emittenti si sono fortemente rivalutate nel tempo, alcune quotandosi o realizzando un’exit. Per il futuro, le PMI e gli investitori sarebbero ancor più avvantaggiati dalla possibilità di uno scambio più agile e meno costoso delle quote, evitando passaggi burocratici e notarili. La dematerializzazione, inoltre, andrebbe a potenziare l’ottimo lavoro che stanno svolgendo le bacheche elettroniche per lo scambio quote”.

Inoltre, con la dematerializzazione delle quote, si potrebbe attribuire il codice ISIN anche a Srl che hanno raccolto in passato, superando il limite attuale della rubricazione delle quote (art. 100 ter del TUF) consentita solo alle nuove emissioni.

Lukas Plattner ha sintetizzato la roadmap sottolineando che il quadro normativo potrebbe essere definito entro la fine dell’anno in quanto il MEF l’ha inserito come priorità nel libro verde e, inoltre è già stato presentato un emendamento dall’On. Centemero, che ha proposto una modifica del TUF.

In particolare, l’emendamento propone di modificare gli articoli 1, 83-quinques e 83-undecies (qui il testo dell’emendamento), in modo da introdurre nell’impianto normativo, come si legge nella relazione, “elementi di raccordo tra la disciplina del Codice Civile in materia di società a responsabilità limitata e la disciplina speciale di cui al Testo Unico della Finanza, al fine di qualificare come strumenti finanziari le categorie di quote di partecipazione in PMI costituite in forma di S.r.l. (PMI-S.r.l.), consentendo agli emittenti di accedere, su base volontaria, al regime di dematerializzazione delle quote previsto dall’art. 83 ss del TUF e di ridurre di conseguenza i costi e gli oneri amministrativi legati all’emissione e al trasferimento delle quote laddove decidano di approcciare il mercato dei capitali”.

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