Equity Crowdfunding: nuovo record assoluto nel primo trimestre 2020 con oltre 24 milioni di raccolta

Nei primi tre mesi del 2020 l’equity crowdfunding in Italia raccoglie 24 milioni con 34 società finanziate. Ma non è tutto oro quello che luccica: brusca frenata a Marzo

 

Equity crowdfunding italia Q1 2020 raccolta record

 

Nel primo trimestre 2020, l’equity crowdfunding in Italia segna un nuovo record assoluto di raccolta: oltre 24 milioni. Quasi il doppio al Q1 2019, quando furono raccolti 13 milioni, e 4 milioni in più rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno, che costituiva il precedente record. Si tratta di più di un terzo (37%) della raccolta effettuata in tutto il 2019. Sono i dati che emergono dal nostro osservatorio in tempo reale sull’equity crowdfunding.

Le società finanziate sono state 34, solo 3 in meno rispetto al record dello scorso trimestre, per una media di raccolta di €711 mila, molto più elevata di quella dello scorso anno (469 mila euro).

Questi risultati sono stati raggiunti grazie a più di 3.500 investitori, 105 in media per campagna, con un investimento medio quasi doppio rispetto a quello del 2019: €6.700 contro €3.600.

Le piattaforme che nel trimestre hanno chiuso con successo più campagne sono state Backtowork e Crowdfundme con 9 campagne a testa (la prima ha raccolto 8,5 milioni e la seconda 4,3), seguite da Mamacrowd (5 campagne per 3,6 milioni) e TwoHundred (2 campagne per 2,7 milioni). Altre 6 piattaforme hanno chiuso con successo una campagna: WeAreStartingMybestinvestConcrete Investing (immobiliare), StarsupFunderaWalliance (immobiliare). Per MyBestInvest si è trattato della campagna di esordio sul mercato.

Tra le campagne chiuse con successo, 10 hanno raccolto più di 500 mila euro, di cui ben 8 sopra il milione. Tra queste segnaliamo Fin-novia (su Backtowork), che ha battuto ogni record europeo chiudendo la campagna all’inizio di Marzo con una raccolta di 7,5 milioni. Rispetto alle tradizionali campagne, quella di Fin-novia presentava un elemento atipico per il panorama italiano dell’equity crowdfunding. Infatti, per la prima volta, la raccolta, che aveva un chip minimo di ben €25.000, è stata supportata da una rete di promotori finanziari (quella di Banca Intesa).

Il rallentamento di Marzo

Purtroppo non è tutto oro quello che luccica e la crisi per l’emergenza Covid-19 sta colpendo anche gli investimenti con equity crowdfunding. Infatti, osservando i dati del trimestre per singolo mese e depurandoli dalla super raccolta di Fin-Novia, il mese di Marzo segna pesantemente il passo.

Come si può notare dal confronto delle due tabelle qui sotto, senza Fin-novia, la raccolta complessiva nel Q1 è di 16,5 milioni, e, sebbene il numero di campagne di successo sia equivalente agli altri due mesi, la raccolta nel mese di Marzo è inferiore ai 3 milioni, ma, soprattutto, la raccolta media è crollata sotto i 300 mila euro.

Equity crowdfunding Italia Q1 2020

Equity crowdfunding Italia Q1 (senza Fin-novia)

Non solo, ma è crollato anche il numero medio di investitori per campagna, sebbene sia aumentato l’investimento medio. Evidentemente, la crisi ha scoraggiato gli investitori più propriamente “crowd”, ma non ancora quelli che hanno più disponibilità finanziarie e che, quindi, continuano a investire nel futuro e a sostenere le giovani imprese italiane più promettenti.

Segnali incoraggianti

Questo segnale, tutto sommato positivo, sembra essere confermato dal fatto che alcune campagne, tuttora in corso e lanciate tra Febbraio e Marzo, all’inizio della crisi, sono comunque in overfunding con raccolte superiori ai 100 mila euro, come per esempio: Nausdream (turismo), Tulips (ecommerce), Ener2Crowd (P2P lending energia), Yakkyofy (logistica), Remembrane (biotech).

L’impatto della crisi sull’economia è tuttavia solo all’inizio ed è necessario dare già da ora segnali positivi sia per sostenere la sopravvivenza delle giovani PMI italiane che per incentivare, di conseguenza, chi ne ha la disponibilità a continuare ad investire nell’economia reale.

Chiediamo dunque al Governo di prendere al più presto in considerazione le proposte di VC Hub (associazione dei VC italiani) e di AIFI (associazione fondi di investimento).