Parte il “Comitato Fintech”, la cabina di regia per rendere operativa la sandbox per progetti Fintech in Italia

Al via il Comitato Fintech per attuare la sandbox regolamentare, uno spazio protetto dedicato alla sperimentazione digitale nei settori bancario, finanziario e assicurativo

 

Sandbox fintech authority italiane lanciano il comitato operativo

 

Lo scorso 17 Luglio, in comunicato congiunto, Banca d’Italia, Consob, Ivass e MEF hanno annunciato l’entrata in vigore del decreto che disciplina l’operatività e le attribuzioni del Comitato FinTech quale cabina di regia istituita presso il Ministero dell’economia e delle finanze, e le condizioni e le modalità di svolgimento della sperimentazione in Italia di attività di tecno-finanza (Sandbox FinTech).

Per la prima volta, l’Italia si dota di una sandbox regolamentare, uno spazio protetto dedicato alla sperimentazione digitale nei settori bancario, finanziario e assicurativo. La sperimentazione consentirà agli operatori FinTech di testare soluzioni innovative, potendo beneficiare di un regime semplificato transitorio e in costante dialogo con le autorità di vigilanza: Banca d’Italia, Consob, IVASS.

Allo stesso tempo, le autorità responsabili per la regolamentazione potranno osservare le dinamiche dello sviluppo tecnologico e individuare gli interventi normativi più opportuni ed efficaci per agevolare lo sviluppo del FinTech, contenendo già in avvio la diffusione di potenziali rischi.

Il 2 Luglio scorso era stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto attuativo della legge sulla sandbox fintech, in attuazione della delega contenuta nel DL Decreto Crescita n. 34/2019, che all’art. 36 (commi da 2-bis a 2-decies) prevedeva appunto la “creazione di uno spazio tecnico-normativo sperimentale e temporaneo per le imprese del settore finanziario che operano attraverso la tecnologia (cd. fintech), con una regolamentazione semplificata, assicurando un livello di protezione adeguata per gli investitori”.

La richiesta di una sandbox per il fintech era stata fatta da tutti i protagonisti del fintech italiano ed erano temi che erano stati sollevati da AssoFintech in occasione dell’audizione alla Camera nel novembre 2017 nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul fintech (si veda articolo di BeBeez).

Al di là della riconosciuta importanza di un provvedimento di tale portata, le modalità e i contenuti della richiesta di ammissione di partecipazione avevano suscitato diversi dubbi in quanto renderebbero l’accesso particolarmente complesso per le startup (qui un articolo di BeBeez).

Nel comunicato che annuncia il Comitato Fintech, viene specificato che, per accedere alla sperimentazione, “gli operatori dovranno presentare all’autorità di vigilanza competente per materia progetti relativi a servizi, prodotti o processi innovativi nel settore bancario, finanziario o assicurativo e che arrecano benefici per gli utenti finali o contribuiscono all’efficienza del mercato. I progetti dovranno essere in uno stato sufficientemente avanzato per la sperimentazione e sostenibili da un punto di vista economico e finanziario“.

Le autorità di vigilanza forniranno indicazioni volte a specificare i criteri di ammissione alla sperimentazione stabiliti dal decreto. Per quanto concerne il momento di presentazione delle domande di accesso alla sperimentazione nel 2021,

Per la sperimentazione 2021, le autorità di vigilanza si impegnano, entro il mese di settembre, a specificare i criteri di ammissione e a determinare la finestra temporale per l’invio delle richieste. In ogni caso, sul sito web di ciascuna autorità è già possibile trovare un contatto per iniziare ad interagire, almeno in modo informale.

Il progetto è dichiaratamente frutto del dialogo tra istituzioni e operatori del settore, facilitato dal Comitato di coordinamento per il FinTech, che era stato istituito nel 2018 presso il Dipartimento del Tesoro e formalizzato con il Decreto Crescita.

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