La raccolta con equity crowdfunding nel 2020 supera ogni più ottimistica previsione: superati i 100 milioni

Nel 2020 le campagne di equity crowdfunding hanno raccolto la cifra record di 103m, +57% vs. il 2019. La crescita dovuta a immobiliare e veicoli d’investimento, meno a Startup e PMI

 

Raccolta record equity crowdfunding Italia 2020

 

(N.B.  –  Alla data del 19/01/2021, successiva alla pubblicazione dell’articolo, sulla piattaforma Opstart risultano riaperte 6 delle 9 campagne chiuse al 31/12/2020, per una raccolta complessiva di €2,94 milioni. Tali campagne, quindi, non possono più essere imputate al 2020 e questo modifica conseguentemente i conteggi, sebbene i trend rilevati nell’articolo rimangano validi. Riportiamo qui i principali aggiornamenti: raccolta complessiva €100,1 milioni, di cui 44 milioni nel Q4, per 153 campagne finanziate. Nel 2020, inoltre, Opstart ha raccolto 19,9 milioni e non 22,8).

 

Nel corso del 2020 abbiamo osservato, mese per mese, una sostanziale tenuta della raccolta con equity crowdfunding e, anzi, un leggero incremento rispetto al 2019, nonostante le incertezze dovute alla pandemia e al conseguente lockdown nel 2° trimestre.

Ma l’ultimo trimestre dell’anno ha sparigliato completamente le carte: con una raccolta record di oltre 47 milioni e 61 campagne finanziate con successo, il 4° trimestre ha portato la raccolta complessiva del 2020 a 103 milioni. Un risultato eclatante in sè, ma ancora più notevole se raffrontato con lo scorso anno: +57% rispetto ai 65 milioni raccolti nel 2019.

La crescita delle campagne finanziate è stata invece meno verticale rispetto a quella della raccolta: 159 rispetto alle 139 (+14%), mentre, di conseguenza, è aumentata radicalmente la raccolta media di ciascuna campagna (648 mila euro vs. 472 mila).

Come dicevamo, tali risultati sono dovuti alla super-performance del 4° trimestre in cui è stato raddoppiato il miglior risultato trimestrale di sempre, quello, peraltro, del 1° trimestre del 2020, pari a 24 milioni (e 35 campagne di successo).

E’ molto probabile che, tra le ragioni del record di raccolta dell’ultimo trimestre, ci sia anche la scadenza al 31/12 dell’incentivo fiscale del 50%, per cui molte società hanno preferito o definire la scadenza prima della fine dell’anno o anticipare a Dicembre la scadenza prevista a inizialmente a Gennaio. Le campagne chiuse nel solo mese di Dicembre sono state infatti ben 36 per una raccolta complessiva di 27,7 milioni, pari a poco meno del 60% di tutto il 4° trimestre.

Analizzando però i dati nel dettaglio, emergono alcune dinamiche significative.

Le campagne

  • Impennata di Veicoli d’Investimento e Immobiliare, mentre PMI e Startup crescono poco.
    • Il grosso della crescita è dovuto in primo luogo ai veicoli d’investimento, holding che investono prevalentemente in startup e Pmi innovative: 23,7 milioni nel 2020 e 3,5 nel 2019. Sono 12 le campagne di successo (contro 5) con una raccolta media che passa da 700 mila euro a quasi 2 milioni (1,97). Evidentemente, gli investitori, anche quelli più sofisticati, preferiscono affidarsi a chi seleziona le imprese a livello professionale invece che investire direttamente in singole società.
    • L’equity crowdfunding immobiliare continua la propria crescita quasi raddoppiando la raccolta rispetto al 2019: da 16,5 milioni a 29,3 milioni, con una raccolta media che passa da 1,1 milioni a 1,5 milioni. E, infatti, il numero di progetti immobiliari finanziati è aumentato meno della raccolta (da 15 a 19).
    • La raccolta di PMI e Startup, invece, cresce ma in modo più marginale, passando dai 45,5 milioni del 2019 ai 50 milioni del 2020 (+10%), con 128 imprese finanziate rispetto alle 119 del 2019 e una raccolta media pressoché invariata (391 mila euro nel 2020 e 383 mila nel 2019)
  • Aumenta il peso delle campagne che raccolgono più di 1 milione.
    • Nel 2020 sono state 33 le campagne che hanno raccolto più di 1 milione di euro, contro le 22 del 2019. Ma il totale raccolto è raddoppiato, passando da 35 a 70 milioni e, infatti, la raccolta media è passata da 1,4 milioni a 1,9 milioni.
    • Le campagne milionarie hanno avuto un peso determinante sulla raccolta totale del 2020, costituendone addirittura due terzi, il 67%. Nel 2019 il loro peso era stato sensibilmente più limitato (55%)
    • Analizzando queste campagne per tipologia di progetto, quelle relative ai veicoli d’investimento sono 6 su 12 (20,2 milioni raccolti); quelle relative a progetti immobiliari sono 14 su 19 (27,2 milioni raccolti); e quelle relative a Startup e PMI sono 13 su 128 (21,7 milioni di raccolta)
    • Delle 33 campagne milionarie, due (entrambi veicoli d’investimento) si sono avvicinate alla soglia massima di 8 milioni consentite dal regolamento Consob, una con 7,6 milioni (Fin-Novia) e una con 6,1 milioni (RedFish Long Term Capital). Mentre 10 hanno raccolto più di 2 milioni, di cui 6 progetti immobiliari, 3 startup (Forever Bambù, DeepSpeed e Soisy) e un veicolo d’investimento.
  • Aumenta l’obiettivo minimo di raccolta, ma anche l’overfunding
    • L’obiettivo minimo di raccolta (oltre il quale la campagna può chiudere con successo) è aumentato da 224 a 270 mila euro.
    • Ma ancora di più è aumentato l’overfunding, cioè l’importo raccolto oltre l’obiettivo minimo: da 248 a 380 mila euro.

Le piattaforme

  • Aumenta la concentrazione
    • Le prime 7 piattaforme, cioè quelle che dal loro lancio hanno raccolto almeno 10 milioni, nel 2020 rappresentano il 95% dell’intera raccolta. Le stesse piattaforme, nel 2019, avevano raccolto l’88% del totale.
    • Di queste 7 piattaforme 5 sono generaliste (Opstart con 22 milioni raccolti nel 2020; Crowdfundme con 15m; Backtowork con 14m; Mamacrowd con 13m; Two Hundred con 6,7m) e 2 immobiliari (Walliance con 13m; Concrete investing con 12,8m).
    • Le altre piattaforme che hanno chiuso almeno una campagna di successo nel 2020 sono 11 (esattamente come nel 2019) e hanno raccolto complessivamente 3,8 milioni
    • Complessivamente, dal rispettivo lancio, le piattaforme che hanno raccolto di più sono Mamacrowd (41 milioni e 87 campagne di successo), Crowdfundme (37 milioni e 97 campagne), Opstart (31,7 milioni e 79 campagne), Walliance (30,5 milioni e 24 campagne), Backtowork (25,4 milioni e 74 campagne), Concrete investing (18,6 milioni e 10 campagne), Two Hundred (17,9 milioni e 40 campagne).
  • Quasi tutte le piattaforme crescono. Exploit di Opstart e Backtowork
    • Tra le prime 7 piattaforme, 5 (Opstart, Crowdfundme, Backtowork, Walliance e Concrete Investing) hanno aumentato la propria raccolta rispetto all’anno precedente, mentre 2 (Mamacrowd e Two Hundred) hanno raccolto leggermente meno.
    • Per Opstart e Backtowork il 2020 è stato un anno particolarmente significativo. La prima, che nel 2019 aveva raccolto 4,6 milioni, nel 2020 ne ha raccolti addirittura 22. La seconda ha raddoppiato la sua raccolta, passando 7,1 a 14,3 milioni.
    • Considerando solo i progetti relativi a Startup e PMI, Crowdfundme è la piattaforma che ha raccolto di più (11,6 milioni), seguita da Opstart (11,4), Mamacrowd (9,6), Two Hundred (6,7), Backtowork (6,5) ed Ecomill (1,4).
    • Tra le 11 piattaforme non incluse nelle prime sette, 9 erano attive anche nel 2019 e, di queste, solo 3 hanno raccolto di più rispetto all’anno precedente. Si tratta di piattaforme lanciate proprio lo scorso anno: Ecomill, Lita ed Extrafunding.
    • Due sono invece le piattaforme che hanno lanciato la loro prima campagna di successo nel 2020: Lifeseeder e Mybestinvest.

Gli investitori

  • Il numero di investimenti è quasi invariato, mentre cresce l’investimento medio
    • Il numero totale di investimenti nel 2020 è cresciuto solo di poco rispetto al 2019: 18.900 vs. 18.000
    • E’ cresciuto invece considerevolmente l’investimento medio che è passato da €3.600 a €5.500
    • Per contro, è diminuito il numero di investitori medio per ogni campagna, passando dai 130 del 2019 ai 119 del 2020
  • Le campagne lanciate dai Veicoli d’Investimento hanno attratto investitori più sofisticati
    • L’importo investito mediamente da ciascun investitore nei progetti immobiliari e in quelli relativi a Startup e PMI è molto simile (€5.200 per i primi ed €4.100 per i secondi). Mentre è di un altro ordine di grandezza l’importo medio investito nei Veicoli d’Investimento: €22.600. E’ quindi altamente probabile che questa tipologia di target abbia attratto investitori più sofisticati, in grado di stanziare importi più elevati e di apprezzare maggiormente l’investimento “gestito” da entità specializzate rispetto all’investimento diretto.
    • In termini di numero di investitori per ogni campagna, invece, i progetti immobiliari ne hanno coinvolti un numero molto più elevato: 295 a campagna. Mentre le campagne di Startup e PMI ne hanno coinvolti in media 96 e quelle dei veicoli d’investimento 88.

Il futuro

Cautelativamente, riteniamo che il 2021 sarà un anno di transizione in cui giocheranno ancora, se non forse di più, le incertezze dovute alla crisi pandemica, che spingeranno ancora di più ad investimenti relativamente più “sicuri” come l’immobiliare e i veicoli d’investimento. E’ probabile quindi che la raccolta crescerà ancora, ma meno velocemente rispetto agli ultimi anni.

Il periodo che definiamo di transizione va considerato anche da un punto di vista organizzativo e sistemico a causa di un importante elemento esogeno di tipo legislativo. Entro la fine del 2021 ESMA, infatti, il “ministero delle finanze” del governo Europeo, dovrà emanare le regole attuative del nuovo regolamento europeo sul crowdfunding, cui si dovranno adeguare tutte le piattaforme per poter operare a partire dal 2022/23. Per le piattaforme italiane, molte disposizioni sono già previste dal regolamento Consob, ma ci sono alcuni elementi, alcuni dei quali ancora non ben definiti, che potrebbero imporre modifiche, anche strutturali, nel modo di operare delle piattaforme, per essere competitive con le loro omologhe di altri Paesi.

Questo fattore, oltre al trend di consolidamento della raccolta già in atto e dimostrato dai numeri, potrebbe spingere ad un consolidamento anche societario delle attuali piattaforme.