Sfuma il beneficio fiscale del 40% per investimenti in startup e PMI innovative (ma rimane il 30%)

Il MISE conferma che il beneficio fiscale per chi investe in startup e PMI innovative per il 2019 non potrà essere elevato al 40%, come stabilito nella legge di bilancio 2019

 

Sfuma beneficio fiscale 40 per investimenti startup e PMI innovative

 

Come molti sanno, soprattutto le piattaforme di equity crowdfunding e gli investitori “crowd”, la legge di bilancio 2019 aveva stabilito che il beneficio fiscale per chi investe in startup o PMI innovative (detrazione dalle imposte per le persone fisiche e deduzione dall’imponibile per quelle giuridiche) sarebbe passato, per il solo 2019, dal 30% al 40%.

E invece non accadrà.

Avevo sentito diverse voci in proposito, sulle chat Telegram e da parte di alcune piattaforme, e ho dunque voluto verificare direttamente scrivendo al MISE. Ecco la risposta che ho ricevuto, tra l’altro in meno di 5 minuti (complimenti davvero al team Startup del MISE!):

Gentile Dott. Allegreni,

le modifiche introdotte dal comma 218 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2019 presentano taluni limiti in termini di compatibilità con la normativa sugli aiuti della UE.

Pertanto, il Governo ha ritenuto di non procedere con la notifica comunitaria della norma, anche in considerazione del fatto che la validità della stessa è limitata all’annualità 2019.

Di conseguenza, non si dispone della autorizzazione della Commissione europea e quindi le agevolazioni non possono essere applicate.

Dunque, secondo il Governo attuale, i limiti del provvedimento erano talmente evidenti rispetto alla normativa UE, che non si è preso nemmeno la briga di richiederne l’approvazione.

Sommessamente mi chiedo: ma se i limiti erano così evidenti, perché la legge è stata approvata? E mettiamo anche che, nel marasma della votazione, al Parlamento sia sfuggita tale incompatibilità: come mai l’evidenza emerge dopo 12 mesi, visto che il Governo l’ha giudicata palese?

Nel frattempo, peraltro,  tutte le piattaforme avevano sempre e correttamente avvertito gli investitori che il beneficio fiscale del 40% era soggetto ad approvazione dell’UE e che quello certo sarebbe stato del 30%.

Quest’ultimo, per fortuna, è da ritenersi confermato, in quanto già approvato a suo tempo dall’UE, sia per gli investimenti in startup che per quelli in PMI innovative.

Viene da dire “meglio un uovo oggi…”. Certo però che quanto accaduto fa un po’ di tristezza (eufemisticamente).