Il lending crowdfunding di Profit Farm passa dalla francese Lemonway all’italiana TPPay

Profit Farm, piattaforma di lending crowdfunding specializzata in NPL, ha annunciato il passaggio dall’istituto di pagamento francese Lemonway a quello italiano TPPay

 

Profit Farm autorizzata regolamento UE

 

Profit Farm, la piattaforma di lending crowdfunding specializzata in NPL, ha annunciato in una email ai propri utenti che  è attualmente in corso il processo di migrazione verso il nuovo istituto di pagamento TPPay, regolato dal diritto italiano.

Il cambio di Istituto di Pagamento

TPPay andrà a sostituire l’attuale partner Lemonway, istituto di pagamento francese, adottato dalla maggior parte delle piattaforme italiane.

Nella sua comunicazione, Profit Farm specifica che la transizione comporta un’importante evoluzione tecnologica della piattaforma e sarà completata nei prossimi giorni, con la pubblicazione del nuovo sito e la ripresa della pubblicazione di nuove operazioni.

Quando il nuovo sito sarà disponibile, gli utenti dovranno creare i nuovi wallet su TPPay e trasferire i fondi dal wallet attualmente attivo su Lemonway.

Una proposizione unica nel panorama del crowdfunding europeo

Profit Farm, fondata nel 2020 dagli Avvocati Cristiano Augusto Tofani e Francesco Sibilla con il supporto del Venture Builder WDA di Roberto Macina, è la prima piattaforma autorizzata che propone il finanziamento di progetti di acquisto e incasso di crediti (NPL).

La piattaforma è stata autorizzata da Consob ai sensi del regolamento europeo lo scorso Dicembre.

I crediti oggetto di finanziamento sono tutti caratterizzati da oggettiva certezza, esigibilità e liquidabilità. Tali crediti, principalmente legati alla Pubblica Amministrazione o a privati con garanzie reali solide, offrono agli investitori rendimenti attraenti in tempi rapidi, minimizzando il rischio di default (finora pari allo 0%).

Ad oggi la piattaforma ha pubblicato 44 progetti, raccogliendo 8,3 milioni e restituendone 8,8.

Come funziona Profit Farm

Sulla piattaforma vengono pubblicate solo le operazioni di credito che devono essere saldate a breve termine, essendosi, ad esempio, già chiuso il relativo iter giudiziario con una sentenza inoppugnabile a favore del creditore.

Oppure dovendosi semplicemente attendere le tempistiche di ripartizione delle somme già presenti sui conti delle procedure (c.d. “cash in court” – letteralmente “soldi in tribunale”).

Inoltre, la normativa in tema di ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali, in attuazione di una direttiva comunitaria, impone a tutti i debitori, inclusa la PA, di corrispondere al creditore, oltre all’importo dovuto in linea capitale, anche gli interessi moratori annui, pari al tasso BCE oltre ad uno spread di 8 punti percentuali.

Un’azienda che abbia un credito “blindato” nei confronti di una Pubblica Amministrazione, oppure nei confronti di un soggetto pubblico o privato egualmente solvibile, e che abbia esaurito positivamente l’intero iter legale di accertamento del credito stesso, può dunque proporre la propria operazione su Profit Farm.

Naturalmente,  prima di approvarne la pubblicazione in piattaforma, gli analisti di Profit Farm procedono ad una rigorosa analisi preventiva.

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