Convegno nazionale di AIEC: l’equity crowdfunding potrà essere il primo passo per la quotazione delle PMI all’AIM

Al 1° convegno nazionale dell’Associazione Italiana Equity Crowdfunding è emerso come il successo del 2017 sia il primo passo verso nuove opportunità per le PMI

Convegno AIEC Milano equity crowdfunding

Ieri a Milano si è svolto, con grande partecipazione di pubblico, il primo convegno nazionale di AIEC, associazione italiana equity crowdfunding, organizzato dal nostro editore EdiBeez. Obiettivo era certificare lo stato dell’arte del settore e tracciare le nuove frontiere dell’equity crowdfunding alla luce degli aggiornamenti normativi.

Giancarlo Giudici, Responsabile Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, ha evidenziato come il 2017 sia stato l’anno del boom dell’equity crowdfunding: da un confronto con il 2016, si nota come cresce più del doppio il numero delle campagne chiuse con successo, che passano da 19 a 43, e il capitale raccolto, che passa da 4,3 milioni del 2016 a 10,1 milioni del 2017.

Dati che testimoniano un movimento in forte crescita, che oggi conta circa 17,5 milioni di Euro di capitale di rischio complessivamente raccolti.

Alessandro Lerro, Presidente di AIEC, nel suo intervento ha sottolineato come ora, grazie alle novità regolamentari, tutte le piccole e medie imprese possono accedere per la prima volta ad uno strumento innovativo e partecipativo di finanziamento, con due ulteriori benefici che avranno anche un impatto sistemico: aumentare la capitalizzazione e far compiere all’imprenditore italiano il primo passo verso la quotazione in Borsa.

Secondo AIEC, dunque, l’equity crowdfunding diventa un passaggio significativo per avvicinare le PMI al mercato AIM e un’opportunità per i risparmiatori italiani di investire nella cosiddetta economia reale, in imprese ad alta potenzialità di crescita, contribuendo concretamente allo sviluppo del Paese.

Infine, Lerro ha sottolineato come il passo ulteriore sarà quello di avvicinare i PIR all’equity crowdfunding, con AIEC che si sta facendo portavoce verso le istituzioni competenti affinché una quota del PIR sia investita in start-up e PMI direttamente o tramite fondi di venture capital.

Mentre Arabella Caporello, Direttore Generale del Comune di Milano, ha ribadito la fattiva sensibilità del Comune di Milano sia all’eco-sistema Fintech sia alla necessità di attrarre investitori stranieri, nella tavola rotonda moderata da Stefania Peveraro, presidente di EdiBeez, Toni Marcelli di Consob, ha spiegato che, tra le novità in arrivo nel nuovo regolamento, che sarà pubblicato tra poche settimane: “c’è sicuramente l’ammissione alla raccolta di capitali online anche delle pmi tradizionali, come previsto dalle ultime modifiche legislative, ma ci sono poi altre piccole novità interessanti. Per esempio, la soglia di investimento obbligatoria fissata al 5% della raccolta che ora deve essere sottoscritta da un investitore professionale sarà ridotta, probabilmente al 3%, nel caso in cui la società in raccolta abbia bilanci certificati da società di revisione. Non possiamo prevedere di annullare questa quota, perché questa sarebbe una decisione da prendere a livello legislativo”.

Nel corso del dibattito, sono intervenuti anche Fabrizio Barini, Head of Innovation di Intermonte Sim, Giancarlo Sandrin, Director di BlackRock e Presidente CFA, Kevin Tempestini, CEO di KT&Partners e Luca Canepa, Mentor e Angel Investor. Ne emerge un quadro complessivo in cui il ruolo del equity crowdfunding, nonostante l’imponente crescita del 2017, non ha ancora espresso il suo vero potenziale che, invece, potrebbe pienamente manifestarsi nel prossimo futuro in relazione ad AIM e PIR, e con un progressivo coinvolgimento di gruppi di business angels e investitori istituzionali.

Un commento:

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