CrowdFundMe prepara la quotazione di altre 2 sue emittenti e una partnership sul private debt con la londinese Epsion

In occasione del CrowdFundMe Day, la piattaforma di equity crowdfunding italiana quotata all’Aim Italia ha fatto il punto sul settore e sulle novità in arrivo

 

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CrowdFundMe, il portale di equity crowdfunding italiano quotato all’Aim Italia dal marzo 2019, sta preparando nuove quotazioni delle sue emittenti. “Siamo stati contattati da altre 2 nostre emittenti che hanno intenzione di quotarsi nel 2020 e hanno chiesto il nostro supporto“, ha dichiarato Tommaso Baldissera Pacchetti, ad di CrowdFundMe, in occasione del CrowdFundMe Day, organizzato il 15 gennaio scorso presso Borsa Italiana. All’evento hanno partecipato Corrado Passera di Illimity, Barbara Lunghi di Borsa Italiana, Alessandro Zamboni di Supply@Me, Stefano Massarotto dello Studio legale e tributario FRM, Francesco Zorgno di CleanBnB, Luigi Giannotta di Integrae SIM, Mattia Ciprian di Modefinance e Lello Bigogno di BDO.

Baldissera Pacchetti ha ricordato anche che nel 2019 CrowdFundMe ha supportato il crowdlisting (la raccolta dei fondi propedeutica alla quotazione in Borsa) della società di investimento in startup e pmi innovative Innovative-RFK spa (i-RFK spa), sbarcata su Euronext Access lo scorso 27 dicembre. La quotazione è avvenuta al termine di una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma CrowdFundMe, che ha raccolto nello stesso mese 2,5 milioni di euro, pari al 23,5% del capitale.

La prima emittente di CrowdFundMe a quotarsi in Borsa è stata la piattaforma italiana leader nella gestione degli affitti a breve termine CleanBnB, sbarcata all’Aim Italia nel luglio 2019. L’ad di CleanBnB Francesco Zorgno in proposito ha sottolineato: “E’ importante raccogliere capitali in più passi, anche perché gli investitori man mano che si va avanti sono più propensi a investire perché vedono la crescita della società. Pensavamo fosse troppo presto quotarci dopo soli 3 anni, ma poi abbiamo capito che la quotazione non è una exit, ma è l’uscita dalla fase di startup per entrare tra quelli che contano. E Borsa ci ha proposto un percorso in modo amichevole e costruttivo“.

Sempre nel dicembre scorso, CrowdFundMe ha siglato una lettera di intenti non vincolante per definire una partnership commerciale con Epsion, società londinese specializzata nella consulenza in corporate finance e nel private debt che nel 2019 ha seguito in Europa operazioni di private debt per 15 milioni di euro come arranger e global coordinator. Quest’ultima selezionerà e sottoporrà al portale le migliori offerte di prodotti obbligazionari, mentre CrowdFundMe farà una valutazione indipendente su ogni operazione e deciderà quali proporre nella sua sezione private debt.

Ricordiamo inoltre che la società a fine ottobre è entrata nel registro dei listing sponsor di ExtraMOT Pro3, il segmento obbligazionario di Borsa Italiana dedicato alle società non quotate per emissioni fino a 50 milioni di euro ciascuna. Oltre a ad affiancare le aziende nell’emissione dei titoli di debito (mercato primario), CrowdFundMe potrà anche quotarli e seguire l’emittente per tutta la durata dello strumento (mercato secondario).

A oggi CrowdFundMe è direttamente presente nel registro dei listing sponsor di ExtraMot Pro3. insieme a Frigiolini&Partners Merchant, società specializzata nell’advisory per la strutturazione di minibond e che controlla la piattaforma di equity crowdfunding Fundera. Lo scorso novembre CrowdFundMe ha  presentato una istanza per il collocamento dei titoli di debito a Consob e a dicembre ha annunciato che intende entrare nel crowdfunding immobiliare e nel mercato secondario.

L’equity crowdfunding in Italia

Nel corso del CrowdFundMe Day, Fabio Allegreni, AD e co-fondatore del nostro editore EdiBeez, ha presentato i dati sull’equity crowdfunding in Italia nel 2019. Mentre nel 2018 solo 7 società avevano raccolto oltre 1 milione di euro e solo una più di 2 milioni, nel 2019 ben 6 società hanno raccolto più di 2 milioni e altre 21 hanno superato il milione.

Inoltre, le emittenti hanno raccolto di più a parità di valore nell’anno appena trascorso: mentre nel 2018, a fronte di un valore pre-money di 3,7 milioni di euro, la raccolta media (escluse le campagne di crowdfunding immobiliare) è stata di 268 mila euro, con un’offerta del 6% del capitale; nel 2019, a fronte di un valore pre-money di 3,9 milioni, sono stati raccolti 393 mila euro il 10% del capitale offerto. Nello stesso periodo, è aumentato il bacino di investitori: da 9.496 a 18.038, con una media di 129 investitori per campagna, contro gli 84 del 2018. I trend futuri che intravede Allegreni sono:

  • un aumento della qualità dell’offerta, perché molte più aziende, non necessariamente startup, usano questo strumento, anche per quotarsi in seguito in borsa;
  • un incremento degli investitori, sia in termini di quantità che di capacità di investimento;
  • un maggior numero di progetti di crowdfunding immobiliare grazie al consolidamento dei portali esistenti e l’ingresso di nuovi;
  • la possibilità di collocare minibond sulle piattaforme di equity crowdfunding incrementerà il numero di investitori sofisticati;
  • l’arrivo di un regolamento europeo sul crowdinvesting amplierà a tutti i Paesi dell’UE l’orizzonte delle attuali piattaforme.