Finanziare la ricerca con il crowdfunding: tre progetti dell’Università di Pavia

Coinvolgere con il crowdfunding i beneficiari ultimi della ricerca scientifica per finanziarla può essere una felice integrazione ai metodi tradizionali. Ecco tre casi promossi dall’Università di Pavia

 

crowdfunding e ricerca scientifica Universitiamo

Non sono tempi d’oro per la ricerca in Italia. Le Università ricevono stanziamenti dal governo, ma la loro entità spesso non è sufficiente e, dunque, li integrano con donazioni e, laddove possibile, sponsorizzazioni.

L’Università di Pavia, come abbiamo già avuto modo di rilevare, ha lanciato una terza via: il crowdfunding.
Non è una via semplice, in quanto una campagna richiede capacità di comunicare da un lato e creazione e ingaggio di un network mirato dall’altro. I ricercatori universitari hanno indubbie qualità nei loro settori, a volte confinanti con la genialità, ma, tra queste, spesso, non è compreso il talento nella comunicazione.

Universitiamo, la piattaforma dell’Università di Pavia, condotta con entusiasmo da Arianna Arisi Rota e Ilaria Cabrini, sta cercando di sopperire a questa carenza offrendo ai ricercatori un programma di coaching, che consenta loro di assorbire quantomeno i principi base del crowdfunding. Recentemente, sono state presentate tre nuove campagne di raccolta che, almeno nella loro presentazione testuale e video sembrano averne fatto tesoro.

Si tratta di veri e propri progetti di ricerca promossi da dipartimenti dell’Università di Pavia, di cui uno archeologico, uno medico e uno statistico/matematico.

Alla ricerca della porta perduta

In Cappadocia è stata scoperta una città di almeno 3000 anni fa, dunque più o meno contemporanea all’antica Troia. Ma non si sa che città sia, benché una porzione di mura, già portata alla luce e spessa ben 5 metri, lasci presumere che si tratti di un insediamento molto importante. Un team di archeologi dell’Università di Pavia sta scavando per individuare la porta di accesso alla cittadella, che potrebbe contribuire a dare un nome alla città, aggiungendo così un fondamentale tassello alla storia dell’umanità. I fondi a disposizione tuttavia non bastano e dunque il team è alla ricerca di €15.000 per finanziare parte del personale (custodi e operai) e attrezzature scientifiche. Vai alla campagna >>

Invecchiare in salute: un progetto per e con gli anziani

La gran parte delle persone invecchia in salute. Perché allora alcuni subiscono una degenerazione fisica e mentale prima di altri? Quali sono i segreti di chi, invece, vive tranquillamente la propria vecchiaia? Il team guidato dal Prof. Racchi sta conducendo un’indagine con un approccio innovativo basato sui principi del “crowdsourcing territoriale“: negli ultimi 5 anni tutti i residenti di Abbiategrasso nati tra il 1935 e il 1939 possono contribuire, donando un campione di sangue e di DNA e permettendo di essere contattati dal team per segnalare i cambiamenti occorsi. Questo modello di indagine “partecipativa” sta producendo risultati assai interessanti e potrebbe agevolmente essere replicato in altre comunità in Italia e nel mondo, mettendo così a disposizione della comunità scientifica una messe di informazioni e dati senza precedenti. Purtroppo non sono molti i giovani ricercatori che approcciano questo tema, ed è per questo che il team cerca di raccogliere almeno €30.000 per finanziare una borsa di studio. Vai alla campagna >>

Un algoritmo per migliorare l’accesso al credito

In Italia, ma anche nel resto d’Europa, per i privati e per le imprese è ormai diventato difficile ottenere un prestito. Ciò è dovuto certamente alla crisi economica, ma anche ai sistemi di analisi del rischio creditizio adottati dalle banche, che sono ormai obsoleti e inefficienti in un mondo in cui le variabili in gioco sono molte di più anche rispetto a qualche anno fa e, soprattutto, in continuo cambiamento. Per cui, le banche, nel dubbio, i soldi non li danno. Un team dell’Università di Pavia, guidato dalla Prof.ssa Silvia Figini, sta studiando un algoritmo che consentirà di tener conto di dati quantitativi, qualitativi, strutturati e non strutturati per ottimizzare la capacità predittiva in relazione al rischio del credito. Uno strumento del genere consentirebbe alle banche di valutare molto più rapidamente e con molta più accuratezza le richieste di prestito da parte di privati e imprese e, quindi, potenzialmente, di aumentare la propria capacità di erogare fondi, a beneficio di tutti. Anche in questo caso, è necessario dedicare a tempo pieno risorse specializzate, e il team è alla ricerca di €25.000 per finanziare una borsa di studio. Vai alla campagna >>

 

 

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