Littlesea la startup dei video automatici lancia campagna di equity crowdfunding su WeAreStarting

E’ partita la campagna di crowdfunding di LittleSea, startup che automatizza la produzione di video con obiettivo di raccogliere €150k

 

LittleSea campagna equity crowdfunding WeAreStarting

E’ partita sulla piattaforma WeAreStarting la campagna di crowdfunding di LittleSea, una startup milanese che ha vinto un finanziamento della Digital News Initiative di Google. La raccolta fondi ha un target di €150.000, con quota minima è €500, a fronte del 2,87% di quote e dunque con una valutazione pre-money di €5 milioni

Negli scorsi mesi la startup aveva già raccolto circa 700.000 € da business angels, angel investors e altri veicoli finanziari. Tra loro, anche Roberto Condulmari e Guido Maria Brera, co-fondatori del Gruppo Kairos.

LittleSea è stata fondata nel 2012 da Francesco Piccolomini Bandini, professionista della comunicazione digitale e già fondatore di una digital video agency e da Ludovico Marini, professionista nell’ambito dei dati finanziari.

L’obiettivo è dare la possibilità alle imprese di realizzare un alto numero di video, anche molto diversificati tra loro, grazie ad una piattaforma (Babelee) che permette di inserire dati aziendali (testi, immagini, video) sia manualmente sia in modo automatico, in quest’ultimo caso attraverso una mappatura intelligente che può leggere ed elaborare interi database. Poi, attraverso soluzioni di Intelligenza Artificiale, i dati vengono trasformati in video, associando ai contenuti immagini semanticamente coerenti.

L’idea è stata premiata anche da Google, che nel 2016 ha deciso di sostenere Babelee con un finanziamento da parte di Digital News Initiative. Inoltre, recentemente, è stata inserita da Future Media Lab, uno dei principali think tank europei dell’industria dei media, tra le migliori 22 startup europee all’interno della pubblicazione “Driving innovation for Europe’s media”, pubblicazione dedicata ai progetti più disruptive per il settore a livello europeo.

La startup ha depositato un brevetto internazionale per tutelare la capacità di generare la “coerenza semantica della visualizzazione”.

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