Come sprecare una campagna di crowdfunding multimilionaria

Coolest Cooler, che aveva raccolto $13 milioni con una campagna di crowdfunding, ha sbagliato i conti e dopo 2 anni chiede più soldi per consegnare il prodotto

Coolest Cooler crowdfunding raccolta bruciata

Nel bene o nel male si parla sempre di Coolest Cooler. Stavolta nel male. Coolest Cooler è infatti la prova che su Kickstarter ci sono molte idee interessanti, ma, a volte, presentate da aziende che non hanno pensato a un piano per eseguirle.

La società ha stabilito un record di finanziamento nel 2014 con $13 milioni per un frigo portatile con un altoparlante impermeabile Bluetooth, caricabatterie USB, tagliere e frullatore. Tuttavia, si è bruciata l’intero importo dopo la spedizione di solo un terzo dei prodotti, dimostrando che gli allettanti $185 del prezzo offerto durante la campagna di crowdfunding erano troppo generosi.

Per completare gli ordini, l’azienda ora dice che i sostenitori esistenti (che hanno già pagato il prezzo pieno su Kickstarter) dovranno pagare altri $97 per la spedizione “accelerata” del loro Coolest Cooler.

Il CEO Ryan Grepper sottolinea che il nuovo prezzo totale di $282 è ancora inferiore al prezzo $399 cui il prodotto è venduto su Amazon e garantisce la consegna entro il 4 luglio. Anche se i sostenitori non fossero disposti a pagare, Grepper promette che “finché ci sarà fiato in corpo, siamo impegnati a consegnare ad ogni singolo sostenitore il suo Coolest Cooler.”

Per farlo, si prevede di utilizzare i profitti dalle vendite di Amazon. Il che non sta bene a molti sostenitori, ovviamente, dal momento che gli acquirenti di Amazon riceveranno l’oggetto prima di chi lo aveva ordinato ormai due anni fa. D’altra parte, la società dice che può spedire un nuovo prodotto ogni due-quattro vendite al dettaglio.

Alcuni sostenitori però la prendono con filosofia. “Ho sostenuto un bel paio di progetti su Kickstarter e ogni volta so che è un rischio“, dice uno. Ma molti altri hanno chiesto rimborsi, hanno espresso dubbi sul fatto che il prodotto sarà mai spedito e sono diventati addirittura ostili. Secondo Motherboard, un backer se l’è presa anche con alcuni dipendenti della società, che sarebbero stati molestati e minacciati. Il direttore marketing Susan Torri, che definisce le minacce “eclatanti”, dice “lo si può chiamare una catastrofe o qualsiasi altra cosa, ma si tratta di Kickstarter. Non è un negozio online, è un dispositivo di raffreddamento. E’ un dispositivo di raffreddamento per feste“. Alla faccia del dogma “customer is king”!

Non è la prima volta che capitano inefficienze e disservizi di questo tipo, ma emergono agli onori della cronaca solo quando coinvolgono campagne eclatanti.

Il nostro consiglio è sempre quello di fare bene i conti prima di lanciarsi: il successo strepitoso di una campagna legato ad un prezzo definito troppo allegramente può facilmente trasformare un “happy problem” in un disastro che può anche portare un’azienda alla rovina.

 

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