In UK l’Equity Crowdfunding sta rimpiazzando banche VC e Business Angels

Una ricerca di due università britanniche, sancisce il successo dell’equity crowdfunding in UK, ormai una realtà alternativa non solo alle banche ma anche ai Venture Capital

 

Studio Equity Crowdfunding UK

Le piattaforme di equity crowdfunding stanno “rimpiazzando” banche, venture capitalist e business angels nel Regno Unito. Lo suggerisce un nuovo studio pubblicato dai ricercatori dell’Università di St Andrews e dell’Università di Stirling.

La ricerca rileva che il Regno Unito si è rapidamente affermato come il mercato dell’equity crowdfunding in più rapida crescita nel mondo. Il 69% dei 42 imprenditori britannici che hanno partecipato allo studio, ha detto di aver usato il crowdfunding in quanto percepiva la mancanza di disponibilità di altre alternative di finanziamento. Le banche sono semplicemente troppo costose e i VC vogliono troppo denaro. Inoltre, richiedono che l’azienda produca già dei ricavi, quindi se non si dispone ancora di redditi rilevanti è piuttosto difficile ottenere fondi. E la situazione peraltro non è come nella Silicon Valley, dove la gente investe in società pre-revenues valutando il potenziale degli individui che compongono il team (p.es. se sono ingegneri o candidati a un MBA). È interessante notare che la ricerca ha classificato gli imprenditori che cercano fondi come “scoraggiati” piuttosto che come “rifiutati”. I ricercatori hanno osservato inoltre che molto pochi avevano considerato di approcciare la propria banca o altri istituti finanziari e che, anche chi l’aveva fatto, comunque non era stato rifiutato.

Le 42 imprese britanniche che hanno partecipato al sondaggio hanno raccolto in media £ 408.000 tramite crowdfunding con una media del 19% di equity, grazie all’investimento, in media, di 164 nuovi azionisti, con cinque imprese che hanno raccolto più di 1 milione. Al netto di quelle che hanno raccolto più di £ 1 milione, l’importo medio scende a £ 237.339.

Tra le aziende che hanno usato il crowdfunding, il maggiore vantaggio percepito è stato la velocità con cui i fondi possono essere raccolti nonchè la mancanza di vincoli. Le imprese che accedono al finanziamento tendono ad essere molto giovani, piccole e spesso pre-revenue, e operano soprattutto nei settori di consumer-oriented come media digitali, cibi e bevande, fin-tech e trasporti.

Tuttavia, la ricerca rileva anche una percentuale di successo relativamente bassa nella raccolta di fondi con il crowdfunding: solo circa il 40 per cento completa il processo di finanziamento. I ricercatori affermano peraltro che i 42 rispondenti, da un campione di 160 imprenditori contattati, deve essere considerato atipico, e poco rappresentativo di tutti coloro che iniziano il processo di crowdfunding. In questo caso la percentuale di successo scenderebbe drasticamente.

Ma non sono solo gli imprenditori ad essere attratti dall’equity crowdfunding; piace anche agli investitori, soprattutto per gli incentivi fiscali resi possibili dal Seed Scheme Enterprise Investment (SEIS) e dall’Enterprise Investment Scheme (EIS), originariamente concepiti per promuovere il mercato dei business angel.

Ross Brown Responsabile del Centro per Banking & Finance presso l’Università di St Andrews ha detto:

La dimensione media dei fondi raccolti ci ha sorpreso e suggerisce che il crowdfunding non è solo una fonte di finanziamento per le start-up, ma serve anche a finanziare la crescita e a consentire alle start-up di salire di livello. Mentre molti etichettano il crowdfunding come finanza ‘alternativa’, il nostro studio suggerisce che finanza ‘dirompente’ sarebbe un termine più appropriato”.

Suzanne Mawson dell’Università di Stirling, co-autrice dello studio, aggiunge: “sappiamo che l’equity crowdfunding può contribuire a creare posti di lavoro e a garantire l’operatività nel breve termine, ma i risultati reali e i benefici di questo processo richiederanno tempo per essere determinati“.

Rispetto ai £91 milioni raccolti nel 2014, i ricercatori hanno rilevato che le aziende quest’anno hanno finora raccolto £ 146 milioni attraverso piattaforme di crowdfunding come Crowdcube, Seedrs e SyndicateRoom. Una precedente ricerca dell’Università di Edimburgo sulla base di un sondaggio presso esperti del credito aveva rilevato che il 75 per cento ritiene che crowdfunding e social lending costituiscano una minaccia per le banche e gli istituti di credito tradizionali.

 

St Andrews Crowdfunding Research RBF15_009

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