La strategia per il 2022 della fintech di private lending Opyn include lo sviluppo di una rete “fisica”

Opyn ha sintetizzato le linee strategiche per il 2022 che includono cooptazione di fondi istituzionali, sviluppo di una rete, cartolarizzazioni e platform as a service

Nel 2020 e nel 2021 Opyn (ex BorsadelCredito), piattaforma di lending crowdfunding in Italia, ha registrato bilanci record, sia per effetto delle garanzie sui prestiti, si, anche, per una maggiore apertura delle imprese ai nuovi strumenti nativamente digitali.

Nel 2022, Opyn, punterà ad allargare le collaborazioni con nuovi partner per riuscire ad ampliare la platea di chi riceve i finanziamenti, continuando a rafforzare le proprie tecnologie, nell’ottica di renderle sempre più modulabili, plug in e cedibili a terzi, come banche o imprese diverse che intendano dotarsi di servizi di embedded finance. Lo riferisce la stessa Opyn nel proprio blog, specificando che saranno quattro le azioni su cui l’azienda punterà nei prossimi mesi.

Attrarre sempre più fondi istituzionali

Per incrementare i finanziamenti alle imprese, è necessario innanzitutto avere sempre più cassa a disposizione che ci viene fornita dai partner istituzionali.

Opyn è stata già in grado di attrarre gli investimenti di fondi e intermediari tradizionali da impiegare nei prestiti alle Pmi. I private market sono infatti un asset class che attrae sempre più attenzione da parte degli investitori laddove i titoli di stato stentano a staccare dal rendimento zero (o negativo) e i mercati, per quanto redditizi, sono caratterizzati da volatilità crescente. I principali private market, invece, mostrano volatilità relativa inferiore con rendimenti che, come scrive McKinsey nel suo report annuale sul settore, si sono tenuti sempre sopra il 10%. Il private debt in particolare, in un 2020 di naturale debolezza si è mostrato resiliente con un calo del 7% rispetto al 2019 (e segnando addirittura un aumento del 16% in Nord America).

Attivare agenti sul territorio per sollecitare le Pmi

I prestiti alle Pmi sono l’asset di private debt di ogni piattaforma di lending. Secondo Opyn, per implementarlo non basta il canale della piattaforma digitale, ma le imprese vanno in qualche modo sollecitate. Soprattutto le microimprese, ossatura dell’economia italiana e target principale. Secondo l’ultimo Osservatorio su Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, per il 72% delle aziende sotto i 10 dipendenti le banche sono attori di riferimento per la richiesta di anticipo fatture o prestiti. Nella scelta della banca di riferimento la vicinanza della filiale è un criterio molto importante per il 27% delle microimprese, mentre il 15% ritiene fondamentale l’offerta di servizi. Per questo Opyn si sta dotando di una rete di agenti interna che a oggi conta 30 professionisti ed è in costante crescita.

Cartolarizzazioni

Nel private debt il veicolo ideale per veicolare gli investimenti sugli asset sono le cartolarizzazioni. Nel solo 2021, le cartolarizzazioni di Opyn, costruite con la collaborazione di diversi soggetti istituzionali come Banca Valsabbina, Azimut, Banca Ifis, Intesa Sanpaolo, hanno consentito di veicolare oltre 500 milioni di euro all’economia reale.

Lo sviluppo del “Platform as a Service”

Secondo Opyn, lo sviluppo del fintech comporta l’abilitazione della cosiddetta “embedded finance”, un trend che, in epoca pandemica, ha vissuto un’importante accelerazione. Il modello che abilita l’embedded finance è quello della “Platform As A Service”. Opyn si è resa protagonista del primo esperimento italiano con Banca Valsabbina, prima di una serie di altre partnership simili. In sintesi, la banca bresciana erogherà fino a 100 milioni di euro attraverso la tecnologia di Opyn, tramite un’operazione di cartolarizzazione. I prestiti verranno erogati in modalità completamente digitale, con valutazione in 24-48 ore e finanziamenti da 200mila a 800mila euro con durata fino a 72 mesi.

Si tratta di un accordo molto importante per Opyn e per integrazione del fintech italiano con le istituzioni finanziarie e le Pmi in quanto prevede l’utilizzo in modalità as a service del software di Opyn per la valutazione del merito creditizio delle Pmi e delle successive fasi di erogazione, gestione e monitoraggio del credito, nonché della connessa garanzia.

Opyn ritiene che tale modello potrà essere replicato con banche diverse e anche con corporate di qualsiasi ambito di attività che possono, attraverso i prestiti digitali ai propri clienti, offrire un servizio a valore aggiunto e impiegare la propria liquidità in maniera redditizia.

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