La PMI innovativa italiana, finanziata anche da Google, ha chiuso con successo il proprio round di equity crowdfunding con l’inusuale formula “take it all”
LittleSea, PMI italiana della video automation, ha raccolto 84.500 euro sulla piattaforma WeAreStarting da 15 investitori, tra cui un’impresa e uno professionale. Il fundraising della società proseguirà attraverso altri canali, tra cui quello dei business angel e degli investitori professionali specializzati nell’ambito dell’innovazione.
Si è trattato di una campagna di tipo “take it all” (la raccolta va a buon fine indipendentemente dal raggiungimento dell’obiettivo minimo), inusuale nel panorama dell’equity crowdfunding italiano, che di solito adotta la formula del “All or nothing” (la campagna si chiude con successo se viene raggiunto l’obiettivo minimo). Tecnicamente, questo è possibile se l’aumento di capitale è completamente “scindibile”.
La PMI innovativa milanese, che ha vinto, nel 2016, un finanziamento della Digital News Initiative di Google, ha sviluppato un’inedita piattaforma per la creazione automatica di video.
Con le risorse raccolte con la campagna di crowdfunding, LittleSea oltre a sostenere lo sviluppo tecnologico, imprimerà un’accelerazione anche a livello commerciale con un processo di sviluppo verso i mercati internazionali.
La società serve infatti già numerosi clienti nazionali e internazionali in diversi settori, dalla finanza all’e-commerce, ma vuole sfruttare il proprio vantaggio tecnologico e proporre le proprie soluzioni avanzate a sempre più clienti in tutto il mondo.
LittleSea introduce per la prima volta una scalabilità produttiva che abbatte fortemente i costi, i tempi e le difficoltà della realizzazione dei video. Lo fa attraverso una piattaforma (denominata Babelee) che permette di inserire dati aziendali (testi, immagini, video) sia manualmente sia in modo automatico – in quest’ultimo caso attraverso una mappatura intelligente che può leggere ed elaborare interi database. Poi, attraverso soluzioni di Intelligenza Artificiale, questi dati vengono trasformati in video, associando ai contenuti delle immagini semanticamente coerenti.
La PMI ha depositato un brevetto internazionale per tutelare la capacità di generare la “coerenza semantica della visualizzazione”.