Piano UE per facilitare la diffusione cross-border dei servizi fintech

La Commissione UE ha rilasciato un “Piano d’azione” per facilitare la diffusione cross-border dei servizi offerti dalle imprese fintech. Sarebbe un passo avanti epocale per il crowdinvesting

UE al lavoro per facilitare servizi fintech cross-border

La Commissione europea sta valutando un passaporto per i servizi Fintech in riconoscimento dei profondi vantaggi di cui potrebbero beneficiare i consumatori dell’UE. In una dichiarazione rilasciata settimana scorsa, la Commissione ha spiegato il proprio “Piano d’azione per i servizi finanziari al consumatore.” L’idea è quella di realizzare un mercato unico più efficiente per i servizi finanziari, in particolare per le aziende Fintech emergenti.

La Commissione ha annunciato una consultazione per contribuire a stimolare l’adozione e la crescita del Fintech, dal momento che, attualmente, i consumatori europei raramente beneficiano di servizi finanziari cross-border provenienti da altri paesi europei.

La Commissione ha dichiarato che il proposito è di favorire la concorrenza, riducendo la regolamentazione per una vasta gamma di servizi finanziari. “In un vero mercato unico, la distinzione tra i fornitori nazionali ed esteri non dovrebbe più importare. I fornitori di servizi finanziari dovrebbero essere in grado di operare in tutto il mercato della UE.”

Valdis Dombrovskis, vicepresidente responsabile per la stabilità finanziaria, Servizi finanziari e Capital Markets Union, ha detto che i consumatori e le imprese devono essere in grado di trarre vantaggio da un “vero mercato unico” e cioè dall’intera Unione europea.

I consumatori devono avere accesso ai migliori prodotti disponibili in tutta l’UE, non solo all’interno del proprio paese. Allo stesso tempo, vogliamo esplorare il pieno potenziale della tecnologia che c’è là fuori. Se sfruttata bene, ha il potenziale per cambiare in meglio il settore finanziario e il modo di accedere ai servizi finanziari“, ha dichiarato Dombrovskis.

La Commissione in particolare ha individuato tre aree per un ulteriore lavoro per raggiungere l’obiettivo di un mercato unico per i servizi finanziari:

  • Aumentare la fiducia dei consumatori e responsabilizzare i consumatori al momento dell’acquisto di servizi finanziari nel proprio Paese o presso altri Stati membri. La Commissione intende inoltre ridurre i costi per le transazioni transfrontaliere che coinvolgono valute non Euro.
  • Ridurre gli ostacoli giuridici e regolamentari che riguardano le aziende quando cercano di espandersi all’estero. Il che include lavorare su criteri di valutazione comuni relativamente al merito creditizio e facilitare lo scambio di dati tra i registri dei crediti.
  • Sostenere lo sviluppo di un mondo digitale innovativo in grado di superare alcune delle barriere esistenti nel mercato unico. La Commissione collaborerà con il settore privato per esplorare il modo in cui potrà avvalersi di servizi di identificazione e di fiducia elettronici per controllare l’identità dei clienti. La Commissione monitorerà anche le pratiche dei digital provider per decidere se le regole per la vendita di servizi finanziari a distanza – online o per telefono – debbano essere aggiornati.

Mentre la Commissione UE elabora piani, da ormai molti mesi i politici del Regno Unito si stanno incontrando con i funzionari di Australia, Singapore, Hong Kong e Cina. Tutti accordi volti a collaborare più strettamente in materia di innovazione e di collaborazione Fintech con una prospettiva globale. Non solo in Europa. Dove sono i membri della UE quando si tratta di innovazione Fintech? Possono i membri dell’UE sfidare il predominio UK nel Fintech? Stanno allestendo acceleratori e sandbox per consentire alla finanza imprenditoriale di fiorire e crescere?

Aspettiamo di vedere i risultati di quest’ultimo documento di consultazione.

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