Exit per una startup italiana, acquisita da Apple, che aveva raccolto con equity crowdfunding

La startup italiana Stamplay, che aveva chiuso con successo una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma UK Seedrs, è stata acquisita da Apple

 

Apple acquisisce startup italiana Stamplay exit equity crowdfunding

 

Stamplay, startup italiana che aveva raccolto capitali online sulla piattaforma di equity crowdfunding britannica Seedrs, è stata acquisita da Apple per 5 milioni di euro. I fondatori e i dipendenti fanno ora parte della più grande azienda tecnologica del mondo.

Stamplay, fondata nel 2013 a Roma da Giuliano Iacobelli e Nicola Mattina, ha sviluppato una soluzione tecnologica con cui gli sviluppatori possono creare “il 90% della loro app nel 10% del tempo” automatizzando i processi e integrandosi con le API esistenti. Gli sviluppatori possono quindi concentrarsi sull’applicazione lato client e integrare facilmente le funzionalità di routine. La startup aveva trasferito la sede a Londra trasformandosi in una Ltd inglese, mentre il business development veniva effettuato da San Francisco e In Italia era rimasta la funzione R&D.

Non è chiarissima la ragione dell’interesse di Apple per Stamplay, ma il quotidiano online VentureBeat ipotizza che l’acquisizione sia legata al servizio di pagamento rilasciato di recente da Apple in collaborazione con Goldman Sachs: Stamplay sarebbe stata “premiata” per l’integrazione con le API Visa. E in effetti, come riporta Bebeez.it, nel 2016 la startup ha vinto il progetto “Everywhere Initiative” di Visa, che poi le ha affidato lo sviluppo di un progetto. D’altra parte è vero che Apple spesso, ancorché sotto traccia, acquisisce aziende più piccole per incrementare i propri servizi esistenti o futuri.

Stamplay aveva lanciato una campagna di equity crowdfunding su Seedrs nel 2014. Il round aveva raccolto £255.940 a fronte di un obiettivo iniziale di £150.000 e con una valutazione pre-money di £ 1,7 milioni (circa €1,9 milioni).

Teoricamente, dunque, i primi investitori hanno beneficiato di una exit pari a 2,5x il valore cui avevano pagato le loro quote, anche se è difficile dirlo con esattezza, poiché non si conoscono tutte le condizioni.

E’ sicuro, peraltro, che gli investitori britannici hanno generato un buon rendimento in quanto all’aumento della valutazione hanno potuto sommare i benefici fiscali del programma SEIS, per cui Stamplay era eligibile, che consente una detrazione fiscale immediata del 50% dell’investimento. Inoltre, il fatto che la raccolta su Seedrs avvenga sempre attraverso un veicolo di investimento costituito appositamente (SPV), ha certamente aiutato a salvaguardare i rendimenti degli investitori.

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