Coinbase debutta al Nasdaq al prezzo di 360$ per azione in netto rialzo rispetto ai 250$ di riferimento

Il celebre exchange USA di criptovalute ha debuttato ieri al Nasdaq, a 360$ per azione rispetto ai 250$ del prezzo di riferimento. Poi il trading day si è chiuso a 328$

 

Coinbase sbarca al Nasdaq con una valutazione 100 miliardi

 

La piattaforma di scambio di criptovalute Coinbase ha debuttato ieri al Nasdaq al prezzo di 360 dollari per azione: in netto rialzo rispetto al prezzo di riferimento di 250 dollari per azione, per chiudere poi a $328 per una capitalizzazione di 59,5 miliardi di dollari. Ricordiamo che nel febbraio scorso, Coinbase ha lanciato un programma di vendita settimanale di azioni attraverso il mercato secondario Nasdaq Private Markets. Il primo round, risalente al 29 gennaio, ha visto un prezzo di 200$ per azione, equivalente a una valutazione da quasi 54 miliardi di dollari.

Si tratta della prima quotazione di una società attiva nel settore delle criptovalute in Usa. Coinbase ha deciso di optare per una quotazione diretta (direct listing) anziché per una quotazione tradizionale: questo implica che invece di emettere nuove azioni per investitori istituzionali, permetterà agli investitori esistenti di vendere le loro azioni al prezzo di mercato. CNBC rileva che è la maggiore quotazione diretta del Nasdaq. Nelle cinque precedenti più significative – Spotify, Slack, Palantir, Asana e Roblox – il prezzo di apertura è stato in media di circa il 37% superiore al prezzo di riferimento.

Secondo alcuni analisti citati da Barron’s il titolo potrebbe anche raggiungere i 600 dollari, per una capitalizzazione di circa 120 miliardi. Tuttavia, l’andamento è strettamente legato all’ampiezza dei volumi e degli scambi in criptovalute, Bitcoin in testa. E questo espone i ricavi, e il valore del titolo, a una accentuata volatilità.

Chi è Coinbase

Coinbase è un colosso del settore, che secondo il calcoli di Crunchbase ha raccolto un totale di 847,3 milioni di dollari dagli investitori di venture capital da 58 investitori in 14 diversi round, di cui l’ultimo nel dicembre 2018. La società è stata fondata nel 2012 da Brian Armstrong e Fred Ehrsa e oggi conta 42 dipendenti. Ha anche effettuato 15 acquisizioni, di cui una in Italia: nel febbraio 2019 ha acquistato Neutrino, la piattaforma italiana per l’analisi, l’indagine e l’identificazione delle transazioni illegali sulle blockchain.

Secondo i documenti pubblicati dalla SEC, Coinbase ha registrato un fatturato netto di 1,14 miliardi di dollari nel 2020, rispetto ai 483 milioni di dollari dell’anno precedente. La società ha anche registrato un utile netto di $322 milioni per l’anno, dopo aver registrato una perdita nel 2019 di poco più di $30 milioni.

Inoltre, Coinbase ha registrato circa $136 milioni di altre entrate, che includono vendite di asset digitali e reddito da interessi, spingendo le sue entrate totali per l’anno a $1,2 miliardi. La società afferma che la sua piattaforma è utilizzata da oltre 43 milioni di clienti retail, 7.000 aziende (tra cui Tesla e Microstrategy) e oltre 115.000 partner provenienti da oltre 100 paesi in totale.

La base utenti è aumentata di oltre il 100% dal 2018, quando l’exchange aveva “solamente” 23 milioni di account registrati. Coinbase quindi si trova in un’ottima posizione sia dal punto di vista strategico che finanziario. Sempre secondo i documenti della SEC, l’azienda detiene liquidità per $1,1 miliardi, con oltre $48,9 milioni di stablecoin USDC, $130 milioni di Bitcoin, $23 milioni di Ethereum e $34 milioni di altre criptovalute.

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