Passo avanti UE per il crowdfunding cross-border

Lo European Crowdfunding Network ha ottenuto dalla CE un aumento a €20m della soglia per presentare il prospetto informativo. Un passo avanti per rendere omogenee le regole sul crowdfunding nella UE

 

Crowdfunding cross border

Il Crowdfunding permette a chiunque di investire in piccole e medie imprese indipendentemente dalla posizione geografica ed è quindi un modo fondamentale per riunire investitori di tutta Europa, facilitando gli investimenti cross-border. Per raggiungere questo obiettivo, lo European Crowdfunidng Network (ECN), che aggrega le maggiori piattaforme europee di crowdfunding, insieme alle associazioni nazionali inglese, francese e olandese, hanno invitato il Parlamento e il Consiglio europeo ad essere più ambiziosi con gli emendamenti alla bozza di regolamento sul Prospetto informativo proposto dalla Commissione europea, per far sì che la UE consenta investimenti in crowdfunding cross-border regolamentati, in linea con le migliori pratiche di tutela dei consumatori, ma senza la necessità di predisporre un prospetto informativo.

Il prospetto informativo è stato progettato per comunicare le offerte di investimento di imprese grandi e complesse, mentre la maggior parte degli investimenti tramite crowdfunding coinvolgono strutture aziendali o progetti di dimensioni e complessità assai inferiori e dunque già di per sé più comprensibili per l’investitore al dettaglio.

ECN sostiene che le piattaforme di crowdfunding sono in grado di presentare le opportunità e i rischi di investimento in modo responsabile, trasparente e accessibile, prestando particolare attenzione ai bisogni di informazione degli investitori al dettaglio.

La proposta di regolamento del Prospetto della Commissione europea, pubblicata nel dicembre 2015, includeva nell’articolo 3 un aumento della soglia di esenzione dal Prospetto fissata dagli Stati membri da € 5 milioni a € 10 milioni, ma limitata come raccolta fondi alle sole “offerte nazionali”. ECN appoggia l’aumento della soglia di esenzione, vista la crescente dimensione dei round di crowdfunding, ma crede fortemente che ogni tipo di restrizione alle “offerte nazionali” potrebbe essere in contrasto con gli obiettivi del programma Capital Markets Union della UE che pone invece estrema attenzione agli investimenti cross-border. Non è nemmeno chiaro come sia definita una “offerta nazionale”, data la natura digitale della maggior parte delle piattaforme di crowdfunding che operano via Internet in tutta l’UE.

Le associazioni di categoria, inclusa ECN, hanno quindi prodotto un documento di sintesi che da un lato propone la soppressione del requisito “offerta nazionale” dall’articolo 3 e dall’altro richiede maggiore chiarezza sul fatto che le imprese che raccolgono fondi siano soggette al requisito del prospetto informativo (o all’esenzione) solo in base alle regole del proprio Stato.

La presa di posizione di ECN è stata accolta dalla Commissione Europea, dal Parlamento e dai ministeri delle finanze in Europa. Il progetto di modifica del Parlamento europeo al regolamento riconosce l’input del settore crowdfunding e ha rimosso la limitazione “offerta nazionale”, aumentando anche l’esenzione fissata dagli Stati membri a € 20 milioni. ECN si aspetto ora che il Consiglio europeo adotti la medesima risoluzione.

Un prospetto informativo semplificato per le PMI riduce i costi e rende le informazioni facili da capire per gli investitori al dettaglio e un regolamento comune europeo su questo importante aspetto, è un primo paletto concreto sulla strada per rendere possibili campagne di crowdfunding all’interno di tutti e paesi della comunità europea.

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