Il Senato approva il ddl Capitali che include la dematerializzazione delle quote delle Srl

La dematerializzazione delle quote delle Srl è stata approvata dal Senato. La misura favorisce la compravendita di quote di PMI e startup. Il ruolo fondamentale Euronext Securities

 

 

La settimana scorsa, il Senato ha approvato il ddl Capitali, cui manca solo il passaggio alla Camera per diventare legge entro la fine dell’anno.

Lo scrive MF-Milano Finanza, evidenziando che tra le misure spicca la dematerializzazione delle quote di Srl. Si tratta di un passo estremamente rilevante, soprattutto per le PMI e le startup, i cui investitori potranno superare tradizionale processo di vendita di quote di società tramite commercialisti e notai, potranno vendere le proprie quote societarie digitalizzandole, analogamente a quanto viene per la azioni in una Spa.

Il Parlamento ha modificato infatti il D.L. 25/2023 inserendo una norma che attribuisce alla Consob il potere di estendere, con proprio provvedimento, l’applicabilità del Decreto e, dunque, della definizione di “strumento finanziario digitale”, alle quote di S.r.l.

Ciò comporterebbe l’applicabilità della definizione di “strumento finanziario digitale”, ossia degli strumenti finanziari iscritti su un registro per la circolazione digitale e ammessi alle negoziazioni su un MTF DLT ai sensi del D.L. 25/2023.

Il processo sarà gestito da Euronext Securities Milan (l’ex Monte Titoli) che, a seguito della richiesta di una società, procederà alla dematerializzazione delle quote assegnando loro un codice Isin.

Le quote potranno così essere depositate dai detentori su un conto titoli presso la propria banca, accanto ai titoli ordinari, mentre le operazioni relative alla gestione e allo scambio delle quote rimangono accentrate presso Euronext Securities Milan. Si verrà così a creare un nuovo circuito d’interscambio delle quote societarie, che, sottolinea MF-Milano Finanza, magari un giorno potrebbe diventare un Mtf a tutti gli effetti.

Le aspettative su questa norma sono molte, soprattutto per le piattaforme di equity crowdfunding, grandi promotrici della norma, in quanto si favorisce la circolazione di nuova liquidità su tutto il comparto delle PMI italiane.

La digitalizzazione delle quote, infatti, ne favorisce la compravendita, facilitando sia l’acquisto sia la vendita e rendendo così più attraente l’ingresso di nuovi investitori, interessati a finanziare la crescita di start-up e PMI.

«Gli investitori possono investire e disinvestire con semplicità. In sostanza, la facilità di circolazione delle quote produrrà come effetto la crescita del mercato secondario e l’aumento degli investimenti sul mercato primario», dichiara a MF-Milano Finanza Tommaso Baldissera Pacchetti, amministratore delegato di CrowdFundMe.

Secondo Baldissera, questa implementazione di sistema darà la possibilità agli investitori di ampliare il loro orizzonte di investimenti, ma con anche la possibilità di garantire una exit più veloce da società non quotate.

Peraltro, i vantaggi della dematerializzazione per le aziende non si limitano alla facilitazione della compravendita, ma ne includono anche altri come lo snellimento delle procedure per l’aggiornamento del libro soci.

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