La CE rilascia il libro verde sui Capital Markets: spianata la strada all’evoluzione dell’Equity Crowdfunding?

La Commissione Europea ha pubblicato il libro verde sui Capital Markets che apre la strada alla creazione di un vero mercato europeo per la finanza alternativa e quindi anche dell’equity crowdfunding

 

UE capital markets

 

Come riportato da BeBeez, il sito di notizie promosso da AIFI, la Commissione europea ha pubblicato il Libro verde sul Capital Markets Union e tra i vari temi affronta il tema del ruolo positivo e costruttivo che gli investimenti nel capitale di rischio hanno dato all’economia europea. Scopo del libro è dare indicazioni su come ridurre la dipendenza dell’Europa dal credito bancario per guidare investimenti e crescita.

L’obiettivo, nel medio-lungo periodo, è sviluppare il ‘venture capital’ europeo, il ‘private equity’, sviluppare le cartolarizzazioni e promuovere i fondi di investimento rendendo più semplice e meno costoso promuoverli in tutta Ue. In modo che pmi e start up vi abbiano accesso più facilmente.

Il Libro verde individua i seguenti principi fondamentali su cui dovrebbe basarsi il mercato dei capitali dell’Unione Europea:

  1. dovrebbe massimizzare i benefici dei mercati finanziari per l’economia, la crescita e l’occupazione;
  2. si dovrebbe creare un mercato unico per il capitale per tutti i 28 Stati membri, eliminando gli ostacoli agli investimenti transfrontalieri all’interno dell’UE e favorire i collegamenti più forti con i mercati finanziari globali;
  3. dovrebbe essere costruito su solide fondamenta di stabilità finanziaria, con un codice di regole unico per i servizi finanziari che venga applicato in modo efficace e coerente;
  4. si dovrebbe garantire un efficace livello di protezione degli investitori;
  5. dovrebbe contribuire ad attrarre investimenti da tutto il mondo e aumentare la competitività dell’UE.

Tali principi sottendono chiaramente un allargamento del mercato dei capitali a forme alternative di finanziamento tra cui anche l’equity crowdfunding. Inoltre l’unitarietà di regole consentirebbe a startup e PMI di lanciare le raccolta fondi su più piattaforme in diversi paesi allargando così esponenzialmente la base di investitori potenziali.

Non ultimo, si aprirebbe anche la possibilità di aprire un secondo mercato europeo per le quote delle società che hanno raccolto con equity crowdfunding, riducendo drasticamente la loro illiquidità ed aumentando così ulteriormente la loro appetibilità.

Lasciateci sognare.

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