L’etichetta musicale italiana Rude Records punta a raccogliere 1 milione con equity crowdfunding su Seedrs

Rude Records, casa discografica italiana, aveva già chiuso un round da 225 mila euro nel 2019 su Seedrs. Ora apre un secondo round sempre sulla piattaforma britannica

 

Rude Records casa discografica italiana lancia equity crowdfunding su Seedrs

 

Rude Records è un’etichetta discografica indipendente italiana, distribuita in tutto il mondo e riconosciuta come uno dei principali attori della scena rock/pop-punk alternativa a livello globale, con presenza anche in Nord America, Giappone, Australia e Sud-est asiatico.

Dopo il successo del primo round su Seedrs, che aveva raccolto 225 mila euro a fronte di un obiettivo di 100 mila, la società ne sta per lanciare un secondo, sempre su Seedrs, che punta a raccogliere 1 milione entro il 7 Aprile.

Fondata nel 2000 ad Assago (Milano) da Ilich Rausa, ed ora con una sede anche in UK, Rude Records vanta un catalogo totale di oltre 150 pubblicazioni e ha sviluppato un catalogo di oltre 60 artisti internazionali negli ultimi dieci anni. Inoltre, rappresenta anche una selezione di etichette americane alternative in Europa.

Abbiamo avuto un assaggio”, sottolinea Ilich Rausa, “ed eccoci di nuovo, con un progetto ancora più ambizioso, alla seconda tappa di un percorso che nel 2024 ci porterà a un terzo round di equity crowdfunding e nel 2026 a l’IPO che puntiamo a creare su una piazza tra New York, Londra o Amsterdam».

La società gestisce internamente tutte le funzioni di una tipica etichetta discografica (A&R/talent scouting, marketing/PR/comunicazioni, gestione dei diritti d’autore) e vanta accordi di distribuzione fisica diretta in tutto il mondo. Inoltre Rude Records è distribuito digitalmente in tutto il mondo da The Orchard, uno dei principali aggregatori digitali mondiali, di proprietà di Sony Music. Rude è anche un editore musicale.

L’etichetta, il cui modello di business si basa su firma e sviluppo del proprio roster di Artisti, rappresentanza esclusiva per le etichette USA in Europa e servizi all’industria musicale (stampa CD/vinile, servizi di marketing e PR, sfruttamento dei diritti, ecc.), vede oggi una grande opportunità del mercato musicale, soprattutto per chi firma accordi in tutto il mondo per l’acquisizione di diritti di master. Goldman Sachs ha stimato che i ricavi della musica registrata saranno più che raddoppiati, raggiungendo i 41 miliardi di dollari entro il 2030 e che lo streaming rappresenterà 34 miliardi di dollari.

Gli obiettivi per il prossimo futuro sono, da un lato, scoprire nuovi talenti e farli crescere fino al riconoscimento globale, e dall’altro aiutare gli artisti affermati a liberare il loro pieno potenziale nell’era dello streaming.

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