Opstart autorizzata a lanciare Crowdbond, la nuova sezione dedicata ai minibond

Consob ha autorizzato Opstart a collocare l’emissione di minibond da parte di PMI. L’attivazione del portale Crowdbond avverrà nelle prossime settimane

 

Opstart ottiene approvazione Consob per collocare minibond

 

Opstart, piattaforma di equity crowdfunding, ha ottenuto il 21 maggio scorso l’autorizzazione di Consob a pubblicare offerte che prevedono l’emissione di obbligazioni e titoli di debito da parte di PMI. Nelle prossime settimane, quindi, lancerà Crowdbond, nuova divisione di Crowdbase (l’hub della finanza alternativa di Opstart) dedicata i minibond.

La piattaforma di crowdfunding è diventata quindi il secondo portale accreditato in Italia per l’emissione e la sottoscrizione di minibond, subito dopo Fundera (Gruppo Frigiolini & Partners Merchant), autorizzata nel gennaio scorso.

Giovanpaolo Arioldi, General manager di Opstart, ha spiegato: “Crowdbond, ci permetterà di fare un ulteriore e grande passo in avanti, nella creazione di proposte di finanziamento alle imprese e opportunità d’investimento in economia reale, che ora più che mai ha bisogno anche dell’aiuto di portali fintech, come Opstart, per accelerare la fase di ripresa dopo il lockdown.”

Chi è Opstart

Opstart è un portale di equity crowdfunding lanciato a Bergamo nel 2015 da Giovanpaolo Arioldi (AD e direttore generale) e Alessandro Arioldi (CTO). Opstart è stato il primo portale di crowdfunding a realizzare il crowdlisting, ossia raccolta con equity crowdfunding finalizzata alla quotazione in Borsa.

Nel novembre 2019, Opstart ha chiuso un round di finanziamento, grazie a cui è entrata nel capitale Aleph Finance Group Plc, holding d’investimento proprietaria di Pairstech Capital Management.

Aleph, tramite Pairstech, prevede importanti sinergie per l’apertura a nuovi mercati del capitale in Europa e UK tramite lo sviluppo di Crowdbase, nuova versione di Opstart, rivolta agli investitori professionali e istituzionali. La nuova piattaforma offrirà strumenti di private debt, criptoasset e STO (Security Token Offering) grazie all’implementazione della tecnologia blockchain.

Nel marzo scorso Opstart ha presentato Crowdre, il portale dedicato agli investimenti immobiliari. Crowdre nasce da una partnership tra Opstart e Leaders, storico studio di consulenza finanziaria di Bergamo. Si tratta di una nuova divisione di Crowdbase dedicata agli investimenti in Real Estate attraverso lo strumento finanziario dell’equity crowdfunding. La piattaforma consente di investire in opportunità immobiliari italiane nonché, agli sviluppatori, di proporre il proprio progetto immobiliare e di raccogliere capitali per realizzarlo.

La nuova normativa sul crowdfunding

Il collocamento del private debt sulle piattaforme di crowdfunding è stato reso possibile dalla Legge di Bilancio 2019, che ha introdotto la possibilità per le piattaforme di ospitare campagne di raccolta di strumenti di debito emessi da pmi, sebbene sottoscrivibili soltanto da investitori professionali, a differenza di quanto è invece previsto per le quote di capitale in offerta nelle campagne di raccolta di capitale di rischio.

La Legge di Bilancio ha introdotto in particolare il nuovo comma 1-ter all’articolo 100-ter del TUF, che prevede che la sottoscrizione di obbligazioni o di titoli di debito sia riservata agli investitori professionali e a particolari categorie di investitori eventualmente individuate dalla Consob e sia effettuata in una sezione del portale diversa da quella in cui si svolge la raccolta del capitale di rischio.

Consob, aveva pubblicato lo scorso 20 giugno, per consultazione pubblica, una proposta di modifica del Regolamento sull’equity crowdfunding per recepire le novità normative introdotte dalla Legge di Bilancio 2019. A valle della consultazione, Consob ha modificato il regolamento.

Nella nuova versione dell’art. 24 comma 2-quater del Regolamento, Consob ha precisato che i gestori dei portali di raccolta di capitali online dovranno assicurasi che “la sottoscrizione di obbligazioni e titoli di debito sia riservata, nei limiti stabiliti dal codice civile (e quindi escludendo le srl, ndr), oltre che agli investitori professionali, ai soggetti indicati al comma 2 (incubatori, fondazioni bancarie e investitori professionali su richiesta, ndr), e ai soggetti di seguito indicati:

  • investitori non professionali che hanno un valore del portafoglio di strumenti di cui al Testo Unico, inclusi i depositi di denaro, superiore a duecentocinquanta mila euro;
  • investitori non professionali che si impegnano ad investire almeno centomila euro in un’offerta, nonché dichiarino per iscritto, in un documento separato dal contratto da stipulare per l’impegno a investire, di essere consapevoli dei rischi connessi all’impegno o all’investimento previsto;
  • investitori non professionali che effettuano l’investimento nell’ambito della prestazione del servizio di gestione di portafogli o di consulenza in materia di investimenti”.

Il private debt sarà collocato a breve anche da altre piattaforme di crowdfunding. Nel novembre scorso, CrowdFundMe, il  portale di equity crowdfunding italiano quotato all’Aim dal marzo 2019, ha presentato una istanza per il collocamento dei titoli di debito a Consob.

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