Sono 151 le piattaforme europee autorizzate ai sensi del nuovo regolamento, 39 in più negli ultimi 2 mesi. Di queste, 21 straniere hanno chiesto di raccogliere anche in Italia
Le piattaforme di crowdfunding autorizzate in Europa e pubblicate nel registro dell’ESMA al 29 gennaio 2024, risultano essere 151, distribuite in 19 Paesi europei.
Secondo la nostra analisi sui dati del registro ufficiale dell’ESMA, emerge che, dalla nostra ultima rilevazione, all’inizio dello scorso Novembre, sono state autorizzate 39 nuovi portali.
Il maggior incremento si è avuto in Francia e Spagna, con 10 nuove piattaforme autorizzate, seguite dalla Lituania con 6 e dall’Italia con 5.
In realtà sappiamo che, nel frattempo, in Italia sono state autorizzati altri 3 portali che, tuttavia, non sono ancora stati iscritti nel registro ufficiale dell’ESMA.
La Francia è il Paese che ha autorizzato più portali (45), seguita dalla Spagna con 20 e dai Paesi Bassi con 17. L’Italia vede 16 portali autorizzati (in realtà 19 come sottolineato sopra), seguita dalla Lituania che con i 6 autorizzati negli ultimi 2 mesi, raggiunge un totale di 13 portali.
Spicca sempre, in negativo, la Germania, con solo 3 portali autorizzati.
Le tipologie di Crowdfunding operate dai portali autorizzati
La tipologia di autorizzazione più richiesta è senza dubbio l’equity crowdfunding, o meglio, la possibilità di collocare “titoli”, quindi sia azioni/quote di società, inclusi gli SPV per le operazioni immobiliari, sia titoli obbligazionari come i minibond o simili.
Ben 66 piattaforme, infatti, hanno fatto domanda esclusivamente per questo tipo di crowdfunding, di cui più della metà, 35, sono francesi. L’Italia, che è seconda in questa classifica, ne ha 7.
I portali che hanno dichiarato di operare solo nel lending crowdfunding sono 45, tra i quali spiccano gli 11 che hanno sede in Lituania, seguiti dai 7 dei Paesi Bassi e dai 6 dell’Italia.
Infine ben 40 portali hanno chiesto di poter operare con entrambe le tipologie di crowdfunding, sia equity che lending, con la Spagna questa volta che primeggia con 11 portali. In Italia sono invece 4 le piattaforme che operano od opereranno con equity e lending: Walliance, Opstart, Ener2crowd e Yeldo Crowd.
I portali esteri che opereranno in Italia
Quali portali hanno dichiarato in sede autorizzativa che opereranno in Italia?
Oltre, naturalmente, a quelli italiani, sono 21 (quindi il 14% di quelli autorizzati) i portali che hanno dichiarato di voler operare in Italia e che, dunque, intendono competere con le piattaforme italiane offrendo ai propri emittenti la possibilità di raccogliere anche presso gli investitori del nostro Paese.
La maggior parte sono spagnoli (9), seguiti dai 5 francesi e dai 2 estoni.
Di questi 21 portali, 6 operano già da tempo in Italia o vi hanno operato in passato: Crowdcube, Housers, EvenFi (che è italo-spagnola), October, Lita.co e Crowdestate.
Tra le altre piattaforme, alcune hanno già localizzato il proprio sito in italiano, come la spagnola Urbanitae, l’americana WeFunder (autorizzata in Olanda).