Il digital lender Credimi chiude una cartolarizzazione da 50 mln di euro di prestiti alle pmi

La nuova cartolarizzazione di prestiti alle PMI, sottoscritta da Banco Desio, porta il totale della raccolta di Credimi a 670 milioni di euro negli ultimi 12 mesi

 

credimi

La fintech italiana Credimi ha cartolarizzato 50 milioni di euro di prestiti alle pmi. I titoli solo stati sottoscritti da Banco Desio, attraverso un nuovo plafond sempre da 50 milioni di euro per finanziare le pmi nelle regioni in cui è presente l’istituto: Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria e, Veneto. I finanziamenti, coperti al 90% dal Fondo di Garanzia, saranno erogati alle imprese attraverso la piattaforma digitale Credimi. I finanziamenti, con durata di 5 anni, di cui il primo anno di preammortamento con inizio di rimborso previsto dal 2022, sono disponibili per piccole e medie imprese con almeno 50 mila euro di fatturato che siano società di capitali (spa, srl) con almeno due bilanci depositati, società di persone (sas e snc) o ditte individuali con almeno due dichiarazioni fiscali. La procedura è completamente digitale, a fronte di una risposta che arriva in soli 3 giorni. Credimi, grazie a questa cartolarizzazione, porta il totale della raccolta a 670 milioni di euro negli ultimi 12 mesi.

Contestualmente, Banco Desio ha deciso di avviare una nuova iniziativa per supportare i giovani imprenditori e le imprenditrici ad entrare nel mondo welfare in partnership con Jointly, la piattaforma che collabora con oltre 400 imprese e offre a 650 mila utenti servizi di people caring e che mette a disposizione delle imprese clienti più di 100 mila servizi in tutta Italia, acquistabili online attraverso la propria piattaforma digitale. Per 120 imprese giovanili e femminili, che hanno ottenuto la proposta di finanziamento tramite la piattaforma Credimi e che sceglieranno di diventare clienti di Banco Desio, grazie alla partnership con Jointly, sarà disponibile un voucher del valore di 500 euro da spendere sui servizi welfare legati alla genitorialità, all’assistenza familiare, ai caregiver, ai servizi wellbeing e corsi formazione e ulteriori 200 euro di sconti e accesso alla piattaforma.

Francesca Rizzi, ceo di Jointly, ha dichiarato: “Per molte donne e uomini imprenditori che non godono delle stesse tutele dei lavoratori dipendenti, questa opportunità significa poter dare continuità al proprio business anche in presenza di carichi di cura, esigenze di salute o necessità di formazione.” Alessandro Decio, ceo e direttore generale di Banco Desio, ha affermato: “Con Credimi e Jointly abbiamo investito sulle nostre aziende per facilitargli la vita e supportarne la ripresa con un occhio speciale alle imprese giovanili e femminili che premieremo con pacchetti welfare interamente accessibili in digitale. Vogliamo essere parte attiva della soluzione, dare il nostro contributo per uscire dalla crisi e tornare a crescere ricordando allo stesso tempo a tutti che le banche del territorio anche se di medie dimensioni hanno ancora grandi potenzialità se si impegnano a coniugare la vicinanza ai clienti con l’innovazione”.

Ignazio Rocco, fondatore e ceo di Credimi, ha aggiunto: “Questa operazione allarga il campo di azione rispetto a quella precedente: oggi non solo anche le ditte individuali, oltre alle società di capitali e di persone, potranno richiedere un finanziamento, ma in particolare si potrà fornire un ulteriore supporto alle società femminili e giovanili. La collaborazione tra Banco Desio, Credimi e Jointly dimostra come attori appartenenti a settori differenti possano lavorare insieme per migliorare questo Paese e supportare quelle categorie di aziende che più difficilmente ottengono servizi veloci e personalizzati. Grazie al nostro accordo, Banco Desio ha deciso di sostenere ancora una volta i territori in cui opera, concedendo liquidità nel modo più efficace e veloce possibile per quella fascia di aziende più piccole e con meno risorse a disposizione. Molte società hanno infatti il timore di non riaprire più, ma ce ne sono anche molte altre che stanno provando a reinventarsi: poter accedere velocemente e con poca burocrazia al credito permette loro di avere nei tempi corretti le risorse per risollevarsi o ripensare completamente il proprio modello di business.”

Ricordiamo che nell’agosto 2020 Banca del Piemonte e Banca di Asti si sono impegnate a investire 30 milioni di euro nei titoli della cartolarizzazione dei prestiti alle pmi nell’ambito dell’operazione battezzata #OpenBankingAlliance e lanciata da Credimi nel giugno 2020 con il supporto di Banco Desio. Quest’ultimo aveva infatti siglato un accordo con Credimi che impegnava la banca a investire 50 milioni di euro in finanziamenti alle pmi che passassero dalla piattaforma.

Chi è Credimi

Fondata da Ignazio Rocco di Torrepadula, ex senior partner di BCG, insieme a un team di giovani con esperienza tecnologica e finanziaria, Credimi è attiva nell’invoice financing e nei prestiti alle pmi. Sinora raccolto oltre 18 milioni di euro di capitali dagli investitori, grazie a due diversi round: il primo da 8 milioni in due tranche successive chiuse a febbraio 2016 da noti imprenditori e professionisti della finanza e l’altro da 10 milioni di euro nel settembre 2018, guidato da UV2 (United Ventures sgr) e Vertis Venture 2 Scaleup (Vertis sgr).

Nel maggio 2020 Banca Sella, già attiva nell’open banking, nell’ambito delle iniziative che sta avviando per supportare l’economia e i clienti in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19, ha firmato un accordo con Credimi, nella quale detiene anche una partecipazione. Grazie a questa partnership, Banca Sella potrà garantire ai propri clienti, che svolgono attività economica rientrante nel perimetro previsto dal cosiddetto Decreto Liquidità, tempi ancora più rapidi per la gestione delle domande di finanziamento previste dal decreto, che prevede la possibilità di richiedere un prestito fino a 25 mila euro o comunque non superiore al 25% dei ricavi 2019, con la copertura del fondo di garanzia del 100%.

Credimi dal lancio ha erogato oltre 1,6 miliardi di euro alle pmi italiane, raccolti dal mercato dei capitali tramite cartolarizzazioni che emette e sono state sottoscritte da grandi banche, come Banca Generali, Banca Sella, Banca di Asti, Banco Desio, Deutsche Bank. Quest’ultima nel marzo scorso ha sottoscritto una cartolarizzazione da 170 milioni insieme a Banca Sella. L’operazione, per la parte relativa a Deutsche Bank, era nota da inizio gennaio, quando si era detto anche che, contestualmente alla sottoscrizione delle note asset-backed, Deutsche Bank aveva anche sottoscritto un pacchetto di warrant, che, una volta esercitati, porteranno la banca a detenere il 2% del capitale di Credimi.

Nei giorni scorsi la fintech ha chiuso una cartolarizzazione da 200 milioni di euro di crediti alle PMI tramite l’operazione Perseveranza. Hanno preso parte alla cartolarizzazione in veste di senior noteholder Banco BPM e Intesa Sanpaolo, che con la divisione IMI corporate & investment banking ha condiviso con Banca Akros il ruolo di arranger, BNP Paribas Securities Services in qualità di account bank e paying agent, Banca Finint quale servicer, corporate servicer, calculation agent e representative of the noteholders. Gattai Minoli Agostinelli e Jones Day sono gli studi legali che hanno seguito l’operazione.

Credimi è il maggiore erogatore tra i digital lender europei secondo P2P Market Data. Il 95% dei suoi clienti ha un fatturato inferiore a 10 milioni di euro. La fintech conta 80 dipendenti ed è regolata come una banca: l’unica differenza è che ha la licenza da intermediario e non raccoglie risorse a titolo di deposito. Ricordiamo infine che questo mese Credimi ha lanciato Credimi Commerce, il prestito nato per spingere la digitalizzazione delle pmi italiane.

 

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