Il 2021 è stato l’anno della grande evoluzione di blockchain e crypto. Ma in Italia non ce ne siamo accorti

Il report annuale di Iconium, prima società italiana che investe in digital asset, rileva come il 2021 sia stato l’anno della grande affermazione della blockchain nelle sue varie applicazioni

 

Report 2021 Iconium su blockchain e crypto

 

Il 2021 è stato senza alcun dubbio uno degli anni più entusiasmanti per il settore blockchain e crypto. In termini di capitalizzazione totale, il mercato ha raggiunto per la prima volta $1.000 miliardi, superando i $3.000 miliardi a novembre, prima di ritracciare in dicembre a circa $2.200 miliardi.

Iconium 2021 1-ROIVolendo fare un confronto con le altre asset class, le performance di Bitcoin e delle altre crypto sono state sorprendenti: il ROI conseguito nell’ultimo anno è stato pari rispettivamente a +152% per Bitcoin e +179% per l’indice CIX 100, riferibile alle prime 100 crypto per capitalizzazione di mercato. I crypto asset si sono così guadagnati i primi posti in classifica in termini di rendimento, staccando nettamente mercato azionario e materie prime.

Nel resto del report analizzeremo insieme i principali driver di questa crescita, ma è fondamentale capire innanzitutto come è cambiato il mercato nel corso dell’ultimo anno.

Uno dei dati più interessanti riguarda l’evoluzione della dominance di Bitcoin, un indicatore che mostra quanto sia forte la capitalizzazione di un asset rispetto a quella delle altre crypto.

Infatti, nonostante ad oggi il prezzo di Bitcoin sia aumentato di circa il 150% rispetto all’inizio dell’anno, la sua dominance è quasi dimezzata.

Allo stesso tempo la dominance di Ethereum è raddoppiata, quella di Binance è aumentata di 6 volte e nuove altcoin quali Avalanche e Solana hanno esordito sul mercato con performance sorprendenti. Osservando dunque l’evoluzione della capitalizzazione totale di mercato, possiamo dire che il 2021 è stato certamente un anno favorevole alle altcoin.

Come conseguenza, la composizione del mercato è cambiata radicalmente, popolandosi di numerose crypto, la cui dominance, ad oggi, è quasi raddoppiata rispetto al 2020.

Il tasso di adozione

Secondo l’analisi “Global Cryptocurrency adoption” di TripleA, nel 2021 il tasso di adozione delle crypto a livello globale si attesta in media a 3,9%. Si contano quasi 300 milioni di utilizzatori in tutto il mondo e sono già oltre 18.000 le aziende che accettano le crypto come metodo di pagamento.

Iconium 2021 2-Adoption

Emerge una notevole differenza circa l’uso delle crypto nei Paesi sviluppati rispetto ai Paesi in via di sviluppo: se nei primi le crypto sono utilizzate principalmente nell’ambito di servizi centralizzati quali Exchange e applicazioni DeFi (Finanza Decentralizzata), nei Paesi emergenti l’utilizzo avviene soprattutto su piattaforme P2P.

I prossimi dodici mesi chiariranno se questo tipo di piattaforme continuerà a guidare il processo di adozione delle crypto, oppure se lascerà il posto a nuovi modelli ancora da scoprire. Quello che è certo è che nell’ultimo anno l’adozione delle crypto è salita alle stelle (+880%, stando al Report 2021 di ChainAnalysis) e siamo senza dubbio davanti a un trend di portata globale.

USA: i milionari Millennial e i loro investimenti

Da un sondaggio della CNBC su investitori statunitensi con un patrimonio superiore a $1 milione è emerso come l’83% degli intervistati appartenenti alla generazione Millennial abbia effettuato investimenti in crypto. Per il 53% di questi, inoltre, gli asset digitali costituiscono più della metà del loro portafoglio.

Ci si aspetta che in futuro questo trend continui ad affermarsi: il 48% dei milionari Millennial ha infatti dichiarato di voler aumentare i propri investimenti in crypto nel corso del prossimo anno, mentre solo il 6% di loro prevede di ridurre questo tipo di investimenti.

Emerge con grande chiarezza, però, il gap generazionale: mentre la maggior parte dei Millennial ha già investito almeno la metà del proprio patrimonio in crypto, solo il 25% della Generazione X possiede asset digitali, mentre per le generazioni successive il tasso di possesso cala drasticamente, attestandosi intorno al 4%.

Se gli investitori istituzionali vorranno rimanere attraenti per le nuove generazioni dovranno inevitabilmente rivedere la propria visione strategica su questa tipologia di asset.

Bitcoin: nuovi massimi

Dopo aver registrato un aumento del 150% rispetto al valore di inizio anno e un nuovo massimo storico di $69.044 il 10 novembre 2021, il prezzo di Bitcoin è oggi pari a $49.282.

L’elevata inflazione, la scarsa fiducia nei sistemi governativi ed il boom del mercato delle commodities lasciavano presagire un momento propizio per l’apprezzamento dell’oro, ma sembra proprio che la corsa all’oro si sia trasformata in una corsa al Bitcoin: dieci anni fa un’oncia d’oro valeva più di 400 BTC. Oggi vale 0,04 BTC.

L’accesso facilitato e l’ingresso di numerosi player istituzionali nel settore hanno fatto sì che gli investitori si sentano sempre più a proprio agio con l’“oro digitale”, tanto che, nonostante le straordinarie performance registrate dalle altcoins, è difficile immaginare uno scenario in cui Bitcoin possa perdere il suo ruolo di protagonista.

Alcuni eventi in particolare hanno avuto una forte risonanza mediatica, contribuendo a rendere l’intera classe di asset e la tecnologia sottostante ancora più popolari:

Nel settembre 2021 El Salvador è diventato il primo Paese ad accettare Bitcoin come moneta legale, incentivando fortemente l’ingresso nel mondo della finanza da parte di quel 70% della popolazione che ancora non poteva accedere ai servizi finanziari tradizionali

Microstrategy è stata la prima società quotata in borsa ad andare “all-in” su Bitcoin. Ad oggi la società detiene circa 121.044 BTC, per un totale di circa $3,57 miliardi, acquistati a un prezzo medio di circa $29.534 per BTC

A fine ottobre 2021 Facebook ha cambiato nome in Meta, dichiarando così il proprio ingresso nel Metaverso. La mossa è stata poi imitata nel dicembre 2021 dalla società di servizi finanziari e pagamenti digitali di Jack Dorsey, Square, che ha cambiato il suo nome in Block, sottolineando la crescente importanza della blockchain all’interno della piattaforma.

L’evoluzione dei Layer 1

Osservando i flussi dirottati verso i protocolli su blockchain, si intuisce quanto il 2021 sia stato un anno dirompente.

Iconium 2021 3-TVL DominanceIn particolare, può essere utile prendere in considerazione il TVL (Total Value Locked), che, come suggerisce il nome stesso, indica l’ammontare complessivo della liquidità depositata nei protocolli crypto. Da un lato il TVL di mercato ha subito una crescita esponenziale, attestandosi oggi a $230 miliardi (+1.300% in un solo anno!).

Dall’altro lato, anche in riferimento a questo indicatore, la composizione del mercato è stata completamente stravolta dalla crescita esponenziale di un certo numero di chains che, solo un anno fa, costituivano complessivamente meno del 3% del TVL.

I dati non mentono: la concorrenza degli aspiranti al trono nel segmento dei layer 1 è più forte che mai.

Per Ethereum il 2021 è stato un anno intenso. La crescita esplosiva di DeFi e NFT ha causato la congestione della rete e un aumento esponenziale delle commissioni su transazione, portando gli utenti a ricercare soluzioni più economiche e veloci ed aprendo così le porte a nuovi concorrenti.

La dominance di Ethereum in termini di TVL è scesa di un terzo, a favore di altri protocolli:

Binance Smart Chain: il fondatore di Binance, Changpeng Zhao, comunemente noto come “CZ”, è stato uno dei primi a cavalcare quest’onda. Ha infatti lanciato una chain EVM compatibile, vale a dire una chain in grado di eseguire gli smart contract attraverso la Ethereum Virtual Machine. Questo ha permesso a tutti gli utenti di Binance di accedere facilmente a un’esperienza DeFi più economica rispetto a quella offerta da Ethereum (a scapito della decentralizzazione). Il successo di questa chain è stato immediato e il suo TVL è passato dai $120 milioni di inizio 2021 ai $17 miliardi di oggi.

Terra: la crescita esponenziale di UST, il successo di Anchor e il TeFi Autumn hanno permesso a Terra – di cui Iconium è stato uno tra i primi investitori già nel 2019 – di conquistare il titolo di chain di maggior successo su Cosmos, con un TVL che è passato dai $50 milioni di inizio anno agli attuali $14 miliardi.

Solana: lanciata ufficialmente a marzo 2021, in meno di 9 mesi è riuscita ad attrarre più di $12 miliardi in termini di TVL, grazie alla sua velocità in termini di esecuzione delle transazioni.

Avalanche: con una crescita esponenziale nella seconda metà del 2021, è uno dei casi di successo più recenti. L’integrazione di C-Chain con gli Exchange di maggiore prestigio ha consentito alla chain di attrarre in pochissimo tempo numerosi utenti ed elevati livelli di liquidità, tanto che l’attuale TVL ammonta a $19 miliardi.

NFT, Metaverso e Play-to-Earn

Se il 2021 avesse un titolo, sarebbe probabilmente “NFT”. Ripercorriamo alcuni punti salienti in merito:

Beeple, nome d’arte dell’artista digitale Mike Winkelmann, ha venduto la sua opera “Everydays – The first 5000 days” in formato NFT per $69 milioni presso la casa d’aste Christie’s

Visa ha acquistato un CryptoPunk per $150.000

OpenSea, il più grande marketplace di NFT decentralizzato al mondo, ha superato i $10 miliardi di volumi totali di vendita

Con il drop della sua collezione “Merging” sul marketplace centralizzato Nifty Gateway, l’artista digitale Pak – attivo nel mondo dell’arte digitale da oltre due decenni, ma la cui vera identità è ancora ignota – ha stabilito il record mondiale per la vendita più alta da parte di un artista vivente ($91 milioni).

Abbiamo assistito alla crescita di un mercato incredibile, che diventa ogni giorno più complicato, sempre più ricco di professionisti e istituzioni che si affacciano sulla scena.

Ma come parlare di NFT senza spendere qualche parola sul Metaverso?

Facebook si è trasformato in Meta

Adidas ha lanciato il proprio Metaverso su The Sandbox

Nike ha acquisito Rtfkt (per la creazione di sneakers e altri “collectible” per il Metaverso)

Disney ha annunciato di voler usare Disney+ come piattaforma per il Metaverso

Lo scorso aprile Epic Games ha annunciato un round di finanziamenti di $1 miliardo per sostenere le future opportunità di crescita nel Metaverso

A differenza degli altri token, tra loro intercambiabili, gli NFT (Non-Fungible Tokens) derivano il loro nome dalla loro caratteristica di unicità. Ecco spiegata la loro funzionalità e connessione con il Metaverso, la nuova realtà virtuale costruita sul web in cui nuovi mondi prendono vita e dove ogni singolo asset è potenzialmente rappresentato da un NFT.

NFT e Metaverso hanno una cosa in comune, che mai come quest’anno ha sperimentato una crescita esponenziale: il gaming.

Il caso di Axie Infinity è incredibile. Con il suo gioco NFT ispirato ai Pokémon, il protocollo ha generato più di $500 milioni di entrate solo negli ultimi tre mesi. E se la crescita di Axie sta finalmente mostrando segni di cedimento, il trend del play-to-earn che ha segnato il suo esordio è qualcosa di cui sentiremo ancora parlare per molto tempo. In breve, attraverso determinati meccanismi, questo tipo di gaming consente ai giocatori di guadagnare token semplicemente giocando. I capitali raccolti da queste piattaforme hanno raggiunto dimensioni inimmaginabili e sono ora ben posizionati per un ciclo completo di evoluzione e sviluppo, indipendentemente dal fatto che la frenesia del settore possa placarsi nel corso del prossimo anno.

Il Venture Capital a16z ha investito $150 milioni in Mythical Games, Enjin ha annunciato un fondo di gioco da $100 milioni, FTX e Lightspeed hanno investito $21 milioni in Faraway Games… Tutti nello stesso giorno.

Questi sono tutti segnali che una nuova era digitale sta iniziando. Un’era in cui prenderà vita la digitalizzazione dell’ambiente virtuale, delle persone e dell’intera economia.

Crypto / Web3 pronti a reinventare l’economia a livello globale

Insomma, il mondo crypto, alias Web3 (il nuovo internet basato su blockchain), sembra inarrestabile.

In questa nuova era i servizi centralizzati tipici delle imprese del Web 2 vengono superati dalle caratteristiche di decentralizzazione e community governance già sperimentate nel Web 1, per poi essere ricombinate con nuove funzionalità, portando così alla nascita di un nuovo internet, di proprietà di builders e users e orchestrato attraverso i token.

I token spingono gli attori della rete a lavorare insieme per perseguire una visione comune, conseguendo la crescita del network e l’apprezzamento dei token stessi. In questo modo, il valore creato non cade più nelle mani di singole entità, ma è diffuso nell’intera community.

Le implicazioni sono pervasive e porteranno ad una delle più grandi rivoluzioni dei nostri tempi, forse addirittura più rilevante di quella attribuibile all’avvento di Internet.

Finanza centralizzata (CeFi) vs. Finanza Tradizionale (TradFi)

È ormai chiaro che banche, società di trading e di gestione patrimoniale e gli altri intermediari finanziari, che costituiscono la cosiddetta “TradFi”, aumenteranno ulteriormente la loro presenza in questo settore nel breve termine. Di fatto, però, le aziende CeFi – piattaforme di intermediazione che permettono agli utenti di eseguire transazioni nel mondo crypto – hanno già conquistato un largo vantaggio, e la TradFi rischia di entrare sulla scena con grande ritardo. Mentre queste entità temporeggiano, gli ecosistemi CeFi offrono agli utenti la possibilità di guadagnare interessi sui risparmi, prendere in prestito denaro velocemente, spenderlo con una carta di debito crypto, e molto altro ancora.

Le risorse di know-how e il capitale umano a disposizione degli attori istituzionali sono anni luce indietro rispetto a quelli dell’ampio e veloce sistema delle aziende crypto native, che hanno saputo ritagliarsi una posizione dominante in un lasso di tempo estremamente ristretto.

In meno di due anni e mezzo, Genesis Global Trading ha originato prestiti denominati in crypto per oltre $100 miliardi, mentre Coinbase Institutional è riuscita ad attrarre tra i propri clienti 10 dei primi 100 hedge fund al mondo.

L’uomo dell’anno nel settore crypto

La congestione del network e le commissioni elevate sperimentate su Ethereum hanno aperto la strada alla sfrenata competizione sul layer 1. In questo incredibile rally, Do Kwon ha senza dubbio vinto il primo premio: il suo protocollo Terra ha infatti conseguito un impressionante ritorno di 170x dall’inizio del 2021.

Di origini coreane, Do Kwon ha vissuto per anni in Canada per poi spostarsi in California, dove ha conseguito la Laurea in informatica presso la Stanford University. Nel 2016 ha fondato la sua prima azienda, Anyfi, dopo aver esordito come software engineer presso Microsoft. Lo scopo di Anyfi era offrire larghezza di banda a coloro che non avevano accesso a Internet, attraverso l’uso di una rete mesh. Alla sua prima esperienza da founder, Kwon ha raccolto sovvenzioni per $1 milione ed è stata proprio l’esperienza con le reti distribuite a costituire il suo primo contatto con il mondo crypto.

Nel 2018 ha quindi fondato Terraform Labs: a soli 29 anni, Do Kwon è riuscito non solo a creare un ecosistema finanziario completamente aperto, ma anche a costruire la stablecoin algoritmica ad oggi di maggior successo. UST, infatti, è ora la quinta stablecoin per dimensioni e la sua corsa sembra inarrestabile.

Fundraising: istituzionale, pubblico e… airdrop

Secondo Crypto Fund Research i crypto asset gestiti da investitori istituzionali sembrano crescere esponenzialmente e raggiungono di continuo nuovi massimi storici. Abbiamo assistito a molti investimenti nelle fasi Seed-Private: secondo Dove Metrics ci sono stati oltre 890 round di finanziamento per un totale di $18 miliardi! I protocolli DeFi e NFT rappresentano più della metà dei round di finanziamento, ma gli importi investiti sono nettamente inferiori.

Iconium 2021 4-Fundraising

Ormai tutti sappiamo quanto la community sia vitale quando si parla di progetti crypto e, nella maggior parte dei casi, siamo davanti a community partecipate principalmente da investitori retail. Nell’ambito del Iconium 2021 5-ROund Fundraisingfundraising, il 2021 è stato sicuramente l’anno delle IDO. Con le IDO (Initial DEX Offers), i progetti possono raccogliere capitali attraverso il lancio di token su exchange decentralizzati. La proliferazione di launchpad a cui abbiamo assistito ha consentito ai progetti nascenti di raggiungere facilmente un’ampia platea di potenziali utenti/investitori, che al contempo hanno accolto favorevolmente l’opportunità di investire ticket di dimensioni ridotte nei progetti ritenuti promettenti, instaurando un circolo virtuoso.

Un secondo metodo per lanciare dei token sul mercato è costituito dagli airdrop, che svolgono il duplice ruolo di aumentare la popolarità e la visibilità del progetto presso il grande pubblico, diversificando al contempo la base di possessori del token stesso.

Tipicamente, per partecipare a un airdrop un utente deve possedere una certa quantità di asset in un portafoglio pubblico al momento dello snapshot oppure essere un “early adopter” del protocollo.

Uniswap è stato il pioniere di questo metodo di entrata nel mercato. In seguito sono stati molti i progetti che ne hanno seguito le orme: tra gli altri, vale la pena citare 1inch, Paraswap, ENS, DyDx, BOBA e così via.

Cosa possiamo aspettarci dal 2022?

La corsa di Bitcoin sembra poter avere ancora ampi margini di crescita. Uno degli indicatori attualmente più favorevoli alla tesi rialzista è il MVRV (Market Value to Realized Value). Reso popolare da Coin Metrics, questo indicatore utilizza 2 variabili: la capitalizzazione di mercato e la capitalizzazione di mercato realizzata. In breve, quando l’indice si avvicina all’1.5, l’asset è da considerarsi sottoprezzato, mentre un valore superiore al 3 indica un buon momento per vendere. Ad oggi, l’indicatore si assesta ad 1.9.

Nonostante l’accelerazione degli ultimi due anni, gli scambi su DeFi ammontano ancora a meno dell’1% della capitalizzazione di mercato delle banche globali. Seppure la feroce concorrenza inter-protocollo abbia portato alla stagnazione del prezzo di alcuni dei principali protocolli, le commissioni sulle transazioni di Ethereum restino ancora molto alte e le discussioni su rischi tecnici e normativi siano all’ordine del giorno, la DeFi riesce comunque ad offrire le migliori opportunità di rischio-rendimento, se comparata al resto del mercato odierno. La possibilità di vedere gli inflow in DeFi aumentare nel corso dei prossimi mesi risulta dunque ancora elevata.

Mentre Ethereum continuerà ad essere impegnato a risolvere le difficoltà relative alla sua scalabilità e alle elevate commissioni, la proliferazione di concorrenti nel layer 1 suggerisce che ci stiamo rapidamente avvicinando a un futuro multi-chain, che permetterà agli utenti di beneficiare di una liquidità meno frammentata attraverso l’accesso semplificato ai bridge.

NFT e Metaverso continueranno a guidare il settore del crypto gaming e i player in carica adotteranno questa tecnologia. Ci aspettiamo che Ethereum perda quote di mercato in questo settore a favore delle blockchain incentrate su NFT, che sono in grado di garantire commissioni di transazione più basse. Data la loro natura di asset non fungibili e illiquidi, risulta complesso attribuire una capitalizzazione di settore che possa essere attendibile, ma certamente la dimensione e la portata del segmento NFT sul lungo termine di questo segmento è destinata a scrivere nuovi massimi storici nel corso del prossimo anno.

Le DAO diventeranno sempre più strutturate e dovranno concentrarsi sulla gestione della tesoreria e sulla condivisione delle entrate con i possessori di token. Ci aspettiamo comunque che questi processi di creazione e gestione delle DAO siano resi più accessibili dall’introduzione di nuovi strumenti dedicati.

L’accesso al mondo crypto sarà più facile anche per i Paesi emergenti e ci aspettiamo che sempre più Paesi seguano le orme di El Salvador, adottando le crypto come moneta legale.

La domanda di stablecoin continuerà a crescere, in particolare quella delle stablecoin algoritmiche, che riusciranno ad affermare il proprio dominio a discapito di quelle collateralizzate FIAT.

Molte altre società quotate in borsa inizieranno a investire non solo in Bitcoin, ma anche in altcoins, attuando una strategia di diversificazione del proprio portafoglio.

Anno dopo anno, stagione dopo stagione, siamo sempre più entusiasti di far parte di questo settore e di sostenere nel nostro ruolo i progetti che costruiranno, un “blocco” dopo l’altro, il mondo di domani.

 

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