Il rebranding della scaleup, leader italiana nel lending per le PMI, è funzionale alla sua espansione in Europa, a partire da Germania, Olanda e paesi scandinavi
Si consolida la scaleup fintech italiana Borsa del Credito, che per l’occasione ha cambiato nome in Opyn. Lo ha annunciato ieri il ceo e cofondatore Ivan Pellegrini in conferenza stampa. Il nuovo nome della società deriva dalle parole inglesi “open” e “PIN”, che richiamano rispettivamente l’open finance e la tecnologia. Inoltre il nuovo marchio è funzionale all’espansione in Europa della fintech, che affiancherà l’attività di puro marketplace al lending al lending as a service (LaaS), configurandosi più come azienda tecnologica a servizio di banche e aziende.
“Prevediamo, a tendere, un sorpasso del Laas sul marketplace lending“, ha detto Pellegrini. Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, “non vogliamo entrare sul mercato americano, ma solo in Europa, trainati dai clienti corporate italiani. In particolare, vediamo con favore l’ipotesi di partire da Germania, Olanda e paesi scandinavi“, ha aggiunto il ceo di Opyn.
Gli investimenti per l’internazionalizzazione saranno finanziati grazie all’ebitda positivo della società, che non distribuirà dividendi. Opyn è infatti in una fase di grande crescita: il primo semestre del 2021 si è chiuso con circa 6 milioni di euro di ricavi (contro i 4 dell’intero 2020) e circa 2 milioni di ebitda positivo. Numeri che proiettano per la fine del 2021 una crescita anno su anno di circa 4 volte i ricavi e 10 volte l’ebitda. Dal lancio, Opyn ha erogato oltre 300 milioni di euro, di cui 154 milioni nel primo semestre 2021. L’obiettivo è arrivare a 500 milioni di erogato entro il 2022”.
“Siamo contenti e orgogliosi di questi risultati, tuttavia il mercato dell’alternative lending è vastissimo. Vale 4,4 miliardi di euro in Europa, anche se siamo ancora molto lontani da Cina, UK (14 miliardi) e Usa (27 miliardi). A livello globale, il mercato vale 43 miliardi. L’Italia è il mercato più forte di Europa continentale nell’alternative lending: il volume di erogato realizzato dal direct lending nel 2020 in Italia è di oltre 1,6 miliardi, in aumento di 4,5 volte rispetto all’anno prima”, ha detto Pellegrini.
Intanto sta prendendo piede il LaaS (Lending as a Service), che valeva 2,7 miliardi nel 2017 e varrà 5,5 miliardi nel 2024. Opyn è ben posizionata per offrire questi servizi. Il mercato totale di marketplace lending e LaaS vale di 7 trilioni di dollari, con numerosi clienti potenziali: dall’istituto di credito che vuole trasformarsi in banca digitale a una qualsiasi azienda che vuole creare meccanismi di supply chain finance tramite una piattaforma di terzi. “A breve annunceremo un progetto di LaaS con una banca digitale. Non intendiamo aprire il nostro marketplace ai prestiti ai privati, ma la piattaforma LaaS può essere utilizzata anche per il credito al consumo, se qualche cliente ce lo richiederà”, ha anticipato il ceo di Opyn.
Che ha aggiunto: “La trasformazione di Borsa del Credito in Opyn segue la nostra naturale evoluzione e quella del mercato: nel prossimo futuro il lending digitale diventerà parte integrante dei servizi che le banche offriranno all’economia reale e sarà una nuova linea di business delle grandi aziende non finanziarie (embedded finance). Opyn sarà in prima linea in questa evoluzione in qualità di abilitatore tecnologico. Presto le istituzioni finanziarie e le grandi aziende saranno i principali clienti del fintech e noi saremo un punto di riferimento per ogni servizio legato alle imprese, prima in Italia e poi anche all’estero. Da sempre sosteniamo l’integrazione del fintech nell’offerta della finanza tradizionale e non a caso abbiamo già stretto accordi con istituzioni del calibro di Banca Valsabbina e Azimut, con cui abbiamo anche realizzato la prima tokenizzazione di portafogli di crediti in Italia. Se oggi BorsadelCredito è tra i primi digital lender italiani, domani Opyn sarà tra le principali realtà fintech europee: oltre al grande salto di quest’anno, ci aspettiamo anni di forte crescita, con ricavi che tra tre-cinque anni saranno superiori a 100 milioni di euro e un margine ebitda del 40% e a fare da traino sarà proprio la nuova strategia di lending as a service e di espansione internazionale.”
Chi è Opyn
Open è è stata fondata come BorsadelCredito nell’ottobre 2013 da Antonio Lafiosca, Alessandro Andreozzi e Ivan Pellegrini come piattaforma digitale di brokeraggio per il credito alle aziende e nel 2015 ha aperto il suo canale di P2P lending.
Opyn fa capo alla holding Business Innovation Lab spa, che controlla al 100% altre due società: Mo.Net spa, autorizzata a svolgere i servizi di peer-to-peer lending; e Art sgr spa, che gestisce fondi alternativi di investimento riservati a investitori professionali che investono sui prestiti offerti in piattaforma. In particolare, ART sgr gestisce il fondo Colombo, lanciato nell’ottobre 2017 con il supporto degli stessi azionisti di Borsa del Credito, e Systema Credit Fund, lanciato nell’aprile 2019 da Confidi Systema! e Prader Bank.
Nel giugno 2020 l’allora Borsa del Credito ha lanciato il finanziamento Cash Anti-Covid Fase 2. Il prodotto è finanziato da Colombo II, fondo di direct lending creato da Borsa del Credito e sottoscritto da Azimut, che lo scorso aprile ha stipulato un accordo per erogare finanziamenti fino a 100 milioni di euro alle pmi tramite la piattaforma fintech e con la garanzia del Fondo di Garanzia del Mediocredito Centrale per il 90% dell’importo erogato. Nel luglio 2020 Opyn ha siglato un accordo con Confesercenti Nazionale per fornire alle pmi un accesso rapido al credito digitale. Lo scorso ottobre la fintech ha lanciato Eco-Green Starter: un finanziamento per le imprese attive nella riqualificazione energetica e antisismica degli edifici.