Sealence, scaleup che produce jet nautici elettrici, aprirà una Gigafactory in Italia per produrre batterie

Sealence, finanziata anche con due campagne di equity crowdfunding, aprirà una fabbrica di batterie altamente performanti sia per i propri motori che per terzi

 

 

Sealence, scaleup italiana nota per i suoi jet nautici DeepSpeed, punta sulla produzione delle batterie, un settore, peraltro, dove è già presente grazie all’acquisizione, nel febbraio 2022 di  eDriveLAB, startup  emiliana che ha mosso i primi passi come spin-off dell’Università di Parma (qui l’articolo di Crowdfunding Buzz).

Il progetto SafeLi Giga Factory parte dalla batteria al litio SafeLi da 83 kWh,  già in produzione, che si contraddistingue per l’elevata potenza di uscita di 240kW e per la sua capacità di essere ricaricata all’80% in soli 12 minuti.

La nostra batteria SAFE-Li da 83 kWh Naval Approval è un concentrato di tecnologia e sta rapidamente diventando un punto di riferimento nel settore, rispetto ad altri prodotti magari meno costosi ma anche molto meno performanti. Sul fronte della sicurezza poi la SAFE-Li è veramente un game-changer, ovvero è la prima batteria esplicitamente progettata per essere fireproof”, ha dichiarato il CEO William Gobbo a Electric Motor News nel corso del Electric & Hybrid Marine Expo di Amsterdam.

Il progetto Gigafactory

Sealence sta lavorando da mesi al progetto della SAFE-Li Giga Factory che ha l’obiettivo non solo di soddisfare le esigenze interne, ma ha anche di ridurre il lead time delle batterie che vengono richieste da sempre più clienti, anche in settori diversi dal navale.

La produzione di batterie avviene anche su una linea di produzione interna alla Sealence che sarà poi spostata all’interno della Giga Factory, appena questa sarà operativa, probabilmente già da inizio 2024.

Le prime linee produttive del jet nautico sono operative già da mesi ed i primi powertrain Sealence sono stati spediti ai clienti finali da fine 2022.

Il passaggio successivo che ci accingiamo a fare è di natura prettamente industriale, ovvero strutturare i processi ed automatizzare alcuni passaggi, al fine di aumentare i volumi fino a raggiungere il gigawatt entro il 2025” aggiunge Gobbo.

La raccolta finanziaria

Nel 2022, Sealence aveva emesso un nuovo convertendo “SEALENCE SAFE 2022” da 30M€, già in parte sottoscritto, che, al momento è oggetto di discussione con tre diversi soggetti Istituzionali interessati a finanziare l’operazione fino a 20 milioni di euro.

Ricordiamo che la società aveva chiuso con successo due campagne di equity crowdfunding, entrambe su Crowdfundme. La prima nell’ottobre 2019, con una raccolta di 450 mila euro seguita nell’agosto 2020 dal collocamento di un minibond convertendo da 500 mila euro, che era stato offerto a tutti i soci, compresi i 126 investitori della prima campagna.

La seconda campagna era stata chiusa l’anno successivo, a dicembre 2020, con una raccolta di 2,9 milioni di euro sulla base di una valutazione pre-money di 33,5 milioni. La campagna rientrava in un round più ampio da 7 milioni, strutturato per la restante parte con l’emissione di un bond convertendo, che si è poi concluso con successo.

Durante la prima finestra di esercizio (dicembre 2021-gennaio 2022) erano stati convertiti warrant Sealence per un controvalore di 751 mila euro circa, ai quali si erano aggiunti altri 600 mila euro di SFP, per un totale di oltre 1,3 milioni di euro di raccolta complessiva. In questo caso, la valutazione premoney della startup era stata di 260 milioni di euro (qui altro articolo di Crowdfunding Buzz).